Attualità
15 Maggio 2018
Regalato mazzo di fiori alla vedova della guardia scelta Melchiorre Fardella, caduto nel 1972 a Ferrara

“La memoria dev’essere una presenza attiva”, il Sap ricorda le vittime della Polizia

di Redazione | 3 min

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“I nostri ciclisti sono partiti da Udine, sono arrivati ieri a Rovigo e oggi dopo Ferrara si fermeranno ad Altedo a rendere omaggio alla figura di Sandro Bellotti, collega della Polizia Stradale. Oltre ai caduti oggi noi omaggiamo la signora Mariella, vedova del nostro collega guardia scelta Melchiorre Fardella caduto nel compimento del dovere”. Ha illustrato così il segretario provinciale del Sap Luca Sita la staffetta ciclistica del sindacato di polizia in memoria degli agenti caduti in servizio che martedì mattina ha fatto tappa anche presso la questura di Ferrara per celebrare la memoria, alla presenza della vedova Mariella Paganini alla quale è stato regalato un mazzo di fiori, dell’agente scelto Melchiorre Fardella.

Fardella scomparve il 6 febbraio del 1976 a seguito di un malore contratto quel pomeriggio dopo essere entrato, fuori servizio, in un negozio di abbigliamento in via Mortara avvolto dalle fiamme per salvare i presenti e anche un soccorritore sessantenne. Il viavai all’interno del locale pieno di fumo lo colpì però appena fuori dal negozio facendogli perdere conoscenza per poi ucciderlo sull’ambulanza che lo stava trasportando in ospedale. Un gesto che gli valse, postuma, la medaglia d’oro al valore civile concessagli dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1978.

“Questo momento di ringraziamento ai caduti della Polizia di Stato è un percorso che il Sap sta facendo da diversi anni, in particolare in questi ultimi anni sono state inserite anche le staffette della memoria”, ha continuato Sita illustrando il ‘Cammino della memoria, della verità e della giustizia’, ovvero la rassegna di eventi organizzata dal sindacato dal 6 al 19 maggio che si compone anche, oltre a questa, di quattro staffette che confluiranno tutte a Monte Sant’Angelo, un cammino della memoria e la commemorazione, il 24 maggio, del milite ignoto a Roma.

“La memoria non dev’essere fine a se stessa, una presenza attiva deve significare proprio questo. Abbiamo voluto dare continuità alla nostra iniziativa con la staffetta all’interno di un disegno più complesso: dal ’93 il mese di maggio è dedicato al ricordo di chi ha sacrificato la propria esistenza per la difesa del nostro Paese, la legalità e la giustizia. Ogni anno abbiamo iniziative e modi diversi per ricordare, perché devono essere quel piccolo germe che deve consentire di aver compreso il sacrificio di allora per un domani migliore, e non possiamo dimenticare chi ci ha abbandonato in questo percorso”, ha spiegato invece il segretario generale del Sap Stefano Paoloni — succeduto nelle scorse settimane a Gianni Tonelli dopo la sua elezione in parlamento alle ultime politiche del 4 marzo —, che poi ha ricordato come il sindacato cerca di “non ricordare in modo puramente rituale, tanto che negli ultimi due anni abbiamo denunciato 16 persone che hanno vilipeso colleghi caduti in servizio. Purtroppo oggi i social hanno un utilizzo forse troppo semplice, e purtroppo sono emersi diversi casi in cui colleghi caduti in servizio poi sono stati vilipesi. Penso ai colleghi di Ravenna che hanno avuto un incidente mortale quasi un anno fa e quattro persone che hanno vilipeso la loro onorabilità sono già state rinviate a giudizio e il procedimento sta andando avanti. Certamente il Sap si costituirà parte civile in quel processo e semmai dovessimo ricevere un risarcimento sarà destinato certamente alla memoria e ai familiari delle vittime”.

“Dedichiamo in questo momento un fermo pensiero a tutti i caduti della polizia rappresentati dalla guardia scelta Melchiorre Fardella”, è stato invece il ricordo del prefetto di Ferrara Michele Campanaro: “Provo un senso di profonda vicinanza alla signora perché sono passati 42 anni [dalla morte, ndr] ma sono momenti nei quali la sensazione che fatti così cruenti che testimoniano l’impegno delle forze di polizia sono sempre molto attuali. Come prefetto essere presente è anzitutto un dovere”.

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