Gentile Direttore,
si accavallano nelle ultime settimane voci insistenti in merito al possibile allontanamento della Congregazione di “Familia Christi” dalla Basilica di Santa Maria in Vado. Consapevole che queste mie poche righe non serviranno a nulla, visto che la decisione sembra sia già stata presa, mi consenta di fare qualche breve considerazione nel merito.
Non che da Perego mi attendessi qualcosa di diverso. Rimane purtroppo il fatto che ancora una volta, per responsabilità di chi avrebbe potuto evitarlo, si distrugge sul nascere un’Esperienza che, nell’ultimo anno e mezzo, aveva contribuito a far rinascere una fra le più antiche e nobili comunità parrocchiali della nostra Arcidiocesi.
Io abito in Via Formignana e da quando, dopo il terremoto del 2012, la Chiesa della Madonnina venne chiusa per inagibilità, i fedeli del mio quartiere furono costretti a rivolgersi altrove. In Familia Christi molti di noi avevano travato un approdo, un autentico punto di riferimento, un ambiente “privilegiato” nel quale poter finalmente respirare un’aria di autentica spiritualità. Santa Maria in Vado, da che venne affidata, meno di due anni fa, alla Congregazione, è rinata, come Basilica del Preziosissimo Sangue ma anche, più semplicemente, come Tabernacolo nel quale poter respirare la presenza di Cristo.
I giovani sacerdoti di Familia Christi mi hanno accolto con il sorriso, hanno condiviso con me un percorso di Fede, hanno valorizzato le bellezze artistiche della Chiesa, si sono sempre resi disponibili, anche fuori dal loro ambito territoriale di competenza, per la Benedizione delle Case come per la somministrazione dei Sacramenti: li ringrazio, in modo particolare, per l’assistenza spirituale alla mia povera mamma, prima che, poche settimane fa, venisse a mancare.
Sapevo già dalla seconda metà di marzo, da fonti attendibili, quale fosse l’intenzione della Curia, per soddisfare i “desiderata” di un piccolo gruppo di ex parrocchiani di “rito bergogliano”, desiderosi di tornare a dirigere le danze (anche, purtroppo, attraverso lo stravolgimento della Liturgia), com’era stata loro abitudine da tempo immemorabile, prima che arrivasse Familia Christi. Dispiace davvero che l’Arcivescovo abbia voluto compiacerli.
Non finirò mai di ringraziare Familia Christi per avermi fatto sentire a casa e, dovunque l’Obbedienza li condurrà, auguro loro, nel nome del Signore, tutto il bene che meritano.
Stefano Gargioni
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