Anita. La messa a dimora di una rosa, di una nuova specie cui è stato dato il nome della compagna di Giuseppe Garibaldi, è stato l’atto finale delle celebrazioni del 73° della liberazione dell’omonimo paese di Anita. Nell’occasione la piccola frazione di Argenta, alle porte delle Valli di Comacchio, ha voluto così commemorare la figura di Ana Maria De Jesus Ribeiro Silva, nata a Morrinhos in Brasile nel 1821 e morta all’età di 28 anni, a Mandriole di Ravenna, uccisa dalla malaria durante la sua fuga verso Venezia insieme all’eroe dei due mondi, sbarcato in un capanno sulla spiaggia dell’attuale Lido delle Nazioni.

Si è trattato insomma di una sorta di omaggio floreale, piantumato sulle rime di una poesia di Ada Rossi, nel bel mezzo di parco 7 Aprile. Un omaggio alla donna del generale che, a capo delle camicie rosse, unì l’Italia. Una donna ricordata anche nella casa colonica, a due passi da Casalborsetti, in cui oggi è ancora visitabile la stanza-museo dove esalò l’ultimo respiro.

In sua memoria nella sala civica di “Cà Anita” è stato tra l’altro proiettato un film documentario sulla vita e le vicissitudini dell’eroina. Due iniziative queste promulgate a livello internazionale. Che, a cura della locale sezione Auser, portano la firma dell’ente morale “Museo e Biblioteca Renzi” di San Giovanni in Galilea di Borghi (Fc).

Il tutto rientrava comunque, e come anzidetto, nell’ambito delle commemorazioni della lotta di resistenza, “che ha contribuito – come spiegato dal presidente Anpi di Ravenna, Renzo Savini – a far vincere la guerra, affratellati nel mondo contro il nazifascismo”.

Era presente la 92enne ex staffetta partigiana, Viera Geminiani, che al tempo operava insieme alla sorella Amalia, ora ospite in una struttura per anziani. A fare gli onori di casa il vice-presidente dei rappresentanti di partecipazione cittadina, Giuseppe Principale, che ha ringraziato tutti a nome della consulta di frazione.

Hanno risposto all’invito i comandanti della Guardia di Finanza, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, istituzioni, esponenti politici e delle giunte di Argenta ed Alfonsine, associazioni d’arma in servizio e congedo, non ultimo un gruppo in costume garibaldino.

Il sindaco Antonio Fiorentini nel prendere la parola ha menzionato sia la prima guerra mondiale (quest’anno ricorre il centenario) che la seconda. E ha posto l’accento sulla “riscoperta di quei valori e ideali, ancora e sempre attuali, da difendere e coltivare ogni giorno: pace, libertà democrazia, rispetto della dignità umana, giustizia”.

Dopo la posa di fiori e corone ai piedi dei cippi dei partigiani, militari, martiri e vittime civili a Madonna Boschi, Rotta Martinella, Passo Sant’Alberto, Oasi di Boscoforte, è stata raggiunta in corteo, con bandiere e gonfaloni al seguito, la centralissima piazza per l’omaggio ai monumenti dei caduti e i discorsi delle autorità.