Politica
2 Marzo 2018
Il sindaco replica alla lettera critica dello storico ferrarese Davide Guarnieri

Tagliani: “Invece di chiacchiere e lenzuolate ecco cosa abbiamo fatto per la Gad”

di Redazione | 6 min

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“Invece di chiacchiere e lenzuolate, che non servano ad un bel niente, ho agito coi fatti”. Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara, risponde così alle lettere di Davide Guarnieri e (anche se in maniera decisamente tranchant) e di Andrea Rossi sui problemi della Gad, pubblicate alcuni giorni fa su Estense.com.

Tagliani riprende il filo del discorso iniziato durante la presentazione del nuovo libro di Gaetano Sateriale, quello che ha fatto da spunto agli interventi di Guarnieri e Rossi.

“In primo luogo il quartiere giardino lo conosco almeno quanto lei – afferma il sindaco, rivolto a Guarnieri -. Le basti sapere che venti anni fa, mentre la propaganda degli inconsapevoli lo descrive come oasi felice, ho sostenuto la parte civile nel processo per omicidio volontario avvenuto sui bastioni di viale 4 novembre che ha originato un ergastolo ed una morte in carcere dei suoi autori”. Il riferimento è all’omicidio del 77enne Alfonso Berto, ucciso a bastonate nel settembre del 1997, da Luca Sgambellone (che morì prima del processo) e Franco Franceschini (condannato prima a 26 anni con pena ridotta a 14 anni nel secondo processo d’appello, per concorso anomalo per non aver impedito l’aggressione, ndr).

“Gli ultimi tre omicidi avvenuti in città risultino estranei alla Gad è un dato di fatto che tuttavia non ho utilizzato per ridimensionare il fenomeno – prosegue Tagliani – quanto piuttosto per far riflettere su come questa città abbia bisogno di un quartiere ‘ghetto’ sul quale concentrare tutte le sue paure, salvo poi scoprire (quando sarà troppo tardi) che il pericolo non ha confini. Se vuole un esempio, da uomo di scuola quale lei è, rifletta sul fatto che la Tasso rimane mezza vuota mentre alla Dante e alla Boiardo si litigano le classi: la risposta è che nessuno più vuole neppure avere a che fare con bambini che vengono dal Poledrelli. In questo mi renderà atto il Comune c’entra poco, anzi se ne lamenta; quante volte abbiamo letto che Krasnodar era il Bronx, quando non lo era affatto così come oggi si cerca di appioppare a mezza città (questa è la esatta dimensione della Gad che va da Barco alla Certosa) una etichetta tanto comoda per alcuni e scomoda per altri”.

Sempre in risposta a Guarnieri, Tagliani replica poi sulla critica principale: quella di aver fatto poco per evitare il degrado in Gad. “Sono realista e anche pratico. Certo che conosco bene i problemi della zona da Lei descritta (la contraddico solo sugli acquirenti della droga che, le assicuro, sono per la massima “persone dalla pelle rosata”) ho cominciato a sollecitare la pubblica sicurezza nel 2011 a livello di interlocuzione diretta con l’allora ministro dell’Interno Cancellieri quando ben pochi si occupavano della cosa ed i locali tutori della difesa del quartiere erano con la testa e le gambe ben altrove. Invece di chiacchiere e lenzuolate, che non servano ad un bel niente, ho agito coi fatti. Ne ricordo solo alcuni: apertura nel quartiere la nuova sede del Reparto Zona Centro in viale IV Novembre con aumento del personale e creazione di un punto di ascolto per i cittadini. Emanato ordinanze per contrastare l’abuso di alcol, sospensione di attività di alcuni di negozi. Garantito, attraverso il lavoro del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica il coordinamento di una operatività condivisa e congiunta per azioni di controllo non episodiche, ma fatto assieme come i controlli al grattacielo”.

“La zona – incalza ancora Tagliani – è una delle aree più coinvolte nei piani di riqualificazione e ridisegno della città: Magazzini Savonuzzi, ex caserma dei Vigili del Fuoco, Palazzina ex Mof, nuova Casa alle associazioni di volontari della Protezione Civile in piazzale Castellina, nuova area sportiva attrezzata nel giardino Giordano Bruno. Parallelamente molti gli interventi costanti di manutenzione di strade e marciapiedi, potenziamento dell’illuminazione pubblica e di video sorveglianza (con una quota consistente e crescente di investimenti, con la collaborazione di Hera Luce gestore del servizio). Anche la cura dei parchi e del verde, la creazione di un area sgambamento cani e l’adeguamento dell’arredo urbano. Queste cose le abbiamo concordate coi comitati di quartiere unici nostri reali interlocutori che certa propaganda politica ha avuto il ‘merito’ di far scomparire”.

Il sindaco ha una risposta piuttosto sibilinna anche per Andrea Rossi, per il quale le cose fatte – riporta Tagliani  – “sono campi da sci”: “È inutile ragionare con chi non ce la fa”.

“Abbiamo garantito la presenza dell’Amministrazione con l’acquisto di 4 appartamenti e 3 negozi all’interno del Grattacielo e la collocazione in uno di questi dell’Ufficio Mediazione del Comune finalizzato ad implementare la solidarietà e la mediazione sociale e culturale partendo appunto dai luoghi ritenuti più a rischio – elenca ancora il primo cittadino -. Si è aperto “Il Centro Polivalente”: uno spazio per le associazioni. Questo per inserire elementi di contrasto al degrado sociale e punti di riferimento per chi si preoccupa di un quartiere abbandonato a se stesso. Per questo si condividono e facilitano azioni di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ma anche, in termini di prevenzione e promozione sociale, sulle cause profonde che provocano insicurezza. Si promuovono e sostengono le attività delle associazioni che si sono radicate nel territorio e periodicamente si impegnano in eventi aperti al pubblico di occupazione positiva degli spazi: Centro Bambini Genitori “Isola Del Tesoro, Contrada di S.Giacomo, Consorzio Wunderkammer, Centro di Promozione Sociale “Acquedotto“, Associazioni varie intorno allo stadio, ecc…)”.

Tagliani ricorda che “la sicurezza che ci compete come amministrazione comunale non è quella del presidio militare, delle indagini, degli arresti – che spetta alle forze dell’ordine a ciò deputate – tuttavia non ci siamo mai tirati indietro: né quando ci è stato chiesto di fare azioni coordinate con le altre forze, né quando si è trattato di costituire una nostra unità cinofila antidroga, né quando abbiamo installato in zona decine di telecamere, né quando abbiamo accolto e collaborato con il presidio militare, né quando ad ogni incontro qui come a Roma abbiamo sollecitato chi di dovere a dare alle nostre forze dell’ordine i supporti per operare al meglio (d’accordo con i sindacati stessi di polizia)”.

Il sindaco elenca poi le feste, convegni, incontri, percorsi di progettazione urbanistica partecipata ed eventi spostati o avviati direttamente nella zona con lo scopo di “non ergere, a nostra volta, muri attorno a quell’area”.

“Tutto questo lavoro ed i grandi investimenti sull’area, come può ben comprendere, non presuppongono affatto che io ‘ridimensioni’ i problemi – conclude Tagliani -, piuttosto evidentemente il contrario, ma sta dentro quello che lei chiama realismo che non è razzismo se si confronta con i fatti e non con la propaganda”.

(la versione integrale della risposta del sindaco Tiziano Tagliani è pubblicata nella sezione lettere)

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