Attualità
23 Febbraio 2018
Intervento dello storico ferrarese in risposta alle recenti dichiarazioni del sindaco Tagliani

Gad, essere realisti vuol dire essere razzisti?

di Redazione | 3 min

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Egregio signor Sindaco,

sono Davide Guarnieri, le scrivo dopo aver letto il resoconto del suo intervento durante la presentazione del libro di Gaetano Sateriale. Direi che, a ragione, posso parlare della zona Gad, visto che dai 13 ai 32 anni ho abitato in via Ticchioni con i miei genitori e che ora continuo comunque a frequentare quella zona dove da un paio di anni abita anche mia zia. Mi scusi signor sindaco, ma che barriere avremmo alzato? Ma soprattutto, si deve cantare vittoria perché in zona Gad non ci è ancora scampato il morto e per lo stesso motivo dobbiamo serenamente dire che va tutto bene, madama la marchesa?

Una bella iniezione di sano realismo ogni tanto no? Ammettere che camminare di sera per le vie Ticchioni, Battisti, Govoni, Cassoli, Piave e piazzetta Castellina è quantomeno pericoloso, sarebbe dire il falso oppure essere realisti? Che arrivare in stazione con l’ultimo regionale della sera e andare a recuperare l’auto oggi non sia come farlo anche soltanto dieci anni or sono o anche meno, è seminare inutilmente panico? Una zona che, diciamo ormai da qualche decennio era zona di prostituzione (stradale e non), si è trasformata anche in zona di spaccio in cui ragazzi arrivati in Italia, con l’illusione spesso di trovare il paese del bengodi, vengono,volente o nolente, attratti nel vortice dello spaccio per poter sopravvivere, spaccio che, questo va decisamente e chiaramente sottolineato, è totalmente controllato da persone dalla pelle rosata come noi, stesso colore della stragrande maggioranza di chi compra quella droga .

Al sottoscritto, non importa proprio nulla della mia identità: il melting pot è un concetto ormai ampiamente affermato e ci mancherebbe anche altro visto che già il nostro dna è un melting pot cellulare. Ciò che interessa è il rispetto delle leggi.

Vede, signor sindaco, tra poco verserò all’agenzia delle entrate quasi 8000 euro di tassa di successione. Per me pagare le tasse è un dovere civico ed etico e sarei, ma sarei ancora più felice se le tasse le pagassimo tutte e raggiungerei l’apoteosi se un governo di centro… sinistra (ha ha ha) la smettesse di produrre condoni fiscali, facendo passare per furbi quelli che non pagano e per fessi (ad esser educati) quelli come me. Rispetto delle leggi, signor sindaco, questo manca: dall’andare in bici sui marciapiedi all’evasione fiscale, passando anche per l’accoglienza: ci sono forze politiche che hanno iniziato a risorgere dalle ceneri cavalcando tutto questo lassismo, e soprattutto l’argomento dell’accoglienza.

Voglio raccontarle quanto mi è accaduto alcuni giorni fa, in una scuola media dove ero stato chiamato per parlare del giorno della memoria in una classe terza. Ad un certo punto, facendo vedere una diapositiva in cui, in estrema sintesi, cercavo di spiegare che le razze non esistono, ho chiesto se qualche studente ritenesse, invece, fosse vero l’esatto contrario. Si è accesa una discussione, educata e civile, di una ventina di minuti durante la quale alcuni ragazzi hanno tentato di giustificare la loro idea con motivazioni sconvolgenti, arrivando anche a vedere come naturale la superiorità della razza ‘rosa’ poiché, per esempio, se gli africani si erano fatti conquistare dagli europei, se era esistita la tratta dei neri significava che erano inferiori perchè non si erano saputi difendere.

Checché se ne dica, questi terribili ragionamenti sono pericolosissimi campanelli d’allarme fatti trillare dall’attuale situazione che non può e non deve essere strumentalizzata ed enfatizzata ma, al tempo stesso, nemmeno banalizzata.

Essere realista significa essere razzista? Chiedere il rispetto della legge significa essere razzista?

Credo proprio di no, credo, anzi, sia l’esatto contrario perché se siamo arrivati nuovamente a far credere ad una ragazzo di terza media ciò che ho appena raccontato, sia proprio per il pericoloso crinale che abbiamo imboccato.

La saluto cordialmente.

Davide Guarnieri

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