Attualità
13 Dicembre 2017
I ferraresi molto pessimisti, i giovani incerti sul futuro. In Regione cresce il numero di chi rinuncia alle cure

A Ferrara c’è bassa considerazione del servizio sanitario locale

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Acqua e siccità: “Un bravo sindaco dovrebbe pianificare una strategia efficace per il futuro”

“Di acqua si parla solo quando accadono i disastri. Quello che spesso non fa l’uomo è programmare interventi necessari e quanto mai urgenti”. Così Stefano Calderoni, presidente del Consorzio Bonifica pianura di Ferrara, sulla gestione delle risorse idriche nel territorio estense. “Ecco cosa dovrebbe fare un bravo sindaco: pianificare una strategia in grado di risolvere problemi futuri”

di Simone Pesci

Sono stati presentati alla Camera del Lavoro di Ferrara i dati sulla ricerca prodotta dall’Ires, atta a fotografare il quadro della situazione sul tema della sanità in Emilia Romagna.

Come spiega Marzia Moccia, che ha collaborato nella stesura del rapporto che aveva come titolo “Sanità bene comune, cosa ne pensi”, ci sono stati “2500 rispondenti, a Ferrara c’è stata una grossa collaborazione, l’età media del campione è di 56 anni”.

Le fasce reddituali più coinvolte sono state quella fra 1000-2000 euro e quella fra 2000-4000 euro. Le categorie più rappresentate invece sono quelle dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e dei disoccupati.

Ciò che si evidenzia può rappresentare un vero e proprio campanello d’allarme per il futuro. “Il 38,5% dei rispondenti segnala un reddito in diminuzione – commenta Moccia -. Le fasce più deboli segnalano prospettive molto pessimistiche. Il 67,3% che ha prospettive reddituali pessimistiche non crede di poter fronteggiare i bisogni sanitari futuri, aumentano le incertezze pure fra i giovani”.

Le province più pessimiste? Bologna e Ferrara. Crescono anche coloro che rinunciano a curarsi e coloro che si fanno carico delle prestazioni mediche, ovvero quelli che ricorrono alle cure private, che stanno nelle fasce reddituali più alte. “Chi rinuncia a curarsi lo fa principalmente per motivi economici, e taglia soprattutto le visite specialistiche e le cure odontoiatriche. Quelli che ricorrono al privato lo fanno perché si riducono in maniera i tempi di attesa e perché possono scegliere il medico al quale affidarsi”. Stabili le spese farmaceutiche, aumenta per le fasce forti “il ricorso ai farmaci da banco, in virtù di un approccio diverso alla sanità”.

E’ stata chiesta una valutazione sulla percezione del sistema sanitario pubblico. Ferrara maglia nera anche in questo caso: i ferraresi sono i più insoddisfatti della Regione.

Risultati che non sorprendono Sandro Arnofi, Spi che sottolinea come “la popolazione sia così critica perché non sente più la sanità vicina”, e Sandro Guizzardi, presidente Auser: “Cosa me ne faccio di un gioiello come Cona se non riesco a raggiungerlo? I dati del sondaggio mi preoccupano molto, perché figli delle difficoltà. Nei prossimi anni sarà peggio”.

Siamo a un bivio secondo il vicepresidente Federconsumatori Emilia-Romagna, Fabrizio Ghidini: “O si comincia a investire sulla sanità pubblica, come auspichiamo, oppure i cittadini saranno chiamati a pagare di tasca loro”. Parole dure di Ghidini che parla di fallimento del welfare, “nato per evitare che la variabile economica fosse un elemento discriminante”.

Nicola Rossi, presidente conferenza socio-sanitaria, si focalizza sul territorio perché “se non c’è positività le persone la vanno a cercare da un’altra parte, ad esempio vanno a Santa Maria Maddalena o a Bologna”. Cristiano Zagatti, Cgil, è molto critico: “Dobbiamo cercare di mettere in campo quelle politiche che permettano la crescita di un territorio sempre più vecchio. Dal 2008 al 2016 il tasso di natalità è calato quasi del 60%: se non invertiamo il trend la provincia morirà”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com