Cronaca
16 Novembre 2017
Depositata la perizia che smentisce le prime ricostruzioni di testimoni e inquirenti

Denis Bergamini. Lo strano caso di un ‘suicida’ soffocato

di Redazione | 2 min

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È stata depositata oggi, mercoledì 15 novembre, la perizia medico-legale richiesta dalla procura di Castrovillari che segue il cold case della morte di Denis Bergamini, in stallo ormai da quasi trent’anni, da quando il calciatore del Cosenza – nato a Boccaleone di Argenta – venne trovato morto sull’asfalto della statale Jonica.

Come già anticipato a fine da ottobre da alcune fonti, il consulente parla di morte per soffocamento. Ipotesi incompatibile con la prima ricostruzione, riproposta per anni, che voleva il ragazzo gettarsi sotto un camion. A confermarlo via facebook è anche la sorella di Denis, Donata Bergamini, presente alle operazioni peritali: “La mia famiglia ha lottato per una verità negata per 28 anni, consentitemi almeno questo: mio fratello è morto soffocato senza se e senza ma. Lo sapevo già attraverso i miei consulenti. Finalmente si riconosce la verità”.

Dopo una prima inchiesta frettolosamente archiviata come suicidio e un secondo tentativo di riaprire il caso, ora l’inchiesta portata avanti dal procuratore capo Eugenio Falciolla smentisce testimoni e inquirenti di allora.

Già in estatei primi riscontri sulla salma del calciatore riesumata evidenziavano uno squarcio sul corpo del giovane, morto a 28 anni, sulla pancia e non sulla schiena, dettaglio incompatibile con la ricostruzione dello schiacciamento e trascinamento da parte del camion.

Il nuovo particolare, di importanza determinante, si sposerebbe con gli esiti della consulenza del Ris di Messina, che già scartava l’ipotesi del suicidio.

Ad oggi per la morte di Denis sono indagati per omicidio premeditato in concorso l’ex fidanzata del calciatore ferrarese, Isabella Internò, e l’autista che guidava il camion, Raffaele Pisano.

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