Attualità
4 Ottobre 2017
Una lettera straziante dedicata a un amico che non c'è più apre uno squarcio su un mondo che merita attenzione

Morire minuto dopo minuto

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Lorenzo de Blanck fa ballare Ferrara dalle finestre del Municipio

Dopo lo spettacolo delle Frecce Tricolori, che ieri pomeriggio hanno sorvolato il centro storico in occasione della Benedizione dei Palii e Offerta dei Ceri del Palio di Ferrara, tra i più antichi al mondo, gli eventi si sono susseguiti nella sera con le proiezioni del videomapping su Palazzo Ducale, sull’incalzante racconto dedicato alla storia del Palio, studiato e realizzato nel dettaglio da Andrea Bernabini e Sara Caliumi (NEO Visual Project), con le musiche di Davide Lavia

Koesione 22 chiede di più al comune per la viabilità in Krasnodar

Le risposte dell'amministrazione alle rivelazioni del comitato Koesione 22 dello scorso dicembre non soddisfano il gruppo. "Le facciamo presente - dicono rivolti al sindaco Alan Fabbri - la gravità di una situazione di isolamento che si trascina da 4 anni senza che nulla la sua amministrazione abbia fatto per cercare di alleviarla"

Un “Campus Gaudì” per gli universitari

Gli studenti universitari, già a partire dal prossimo anno accademico (2024-25), hanno una nuova possibilità abitativa, in centro storico a Ferrara. Si chiamerà "Campus Gaudì" e sorgerà in via Baluardi 35/A

“Io lo capivo anche se era molto difficile leggergli dentro perché aveva un grande rimorso a tal punto da odiare se stesso, morendo minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Giorni dormienti e notti sofferenti, quel peso gli lacerava la vita. Vedevo un amico soffrire che odiava la sua stessa vita a cui non dava valore e che alla fine ha sempre desiderato morire da libero. Ti auguro che dove sei ora tu stia meglio e che tu abbia trovato la pace che in questa terra non avevi”.

Trasuda strazio e dolore la lettera che Francesco Miccichè ha dedicato alla “scintilla” Luca, il suo compagno di cella, che ha scelto di suicidarsi nel dicembre scorso nel carcere di via Arginone. La toccante missiva del detenuto-giornalista apre l’ultima edizione di Astrolabio, il giornale della casa circondariale di Ferrara, di cui faceva parte lo stesso Luca prima della tragedia.

Abbiamo deciso di riportarla sul nostro quotidiano per far conoscere la toccante testimonianza di Francesco Micciché e per puntare un faro su un mondo, quello carcerario, dove sono in molti a morire “minuto dopo minuto”.

“Luca era arrivato in redazione nella primavera dello stesso anno – ricorda su Astrolabio Mauro Presini, insegnante e curatore della rivista -, portando con sé la sua timidezza, il suo imbarazzo e la sua passione per la musica e per i dischi, soprattutto quelli dei gruppi di rock progressivo. Ricordo il suo entusiasmo quando ci raccontava le particolarità di qualche sconosciuto complesso musicale di cui lui conosceva a memoria l’intera discografia”.

La memoria scorre veloce attraverso l’inchiostro. “Ricordo il suo sorriso luminoso quando parlava di “Froggy”, il rospo a cui aveva dato questo nome e che aveva incontrato nel suo lavoro nell’orto – racconta Presini -. Ricordo la sua aria sognante quando ricordava qualche faticosa pedalata in mountain bike sulle colline romagnole. Ricordo la sua voglia di essere impegnato, la sua smania di cambiare, il suo bisogno di andare in un altro carcere, la sua difficoltà a parlare di sé e via via anche il suo progressivo lasciarsi andare e trascurarsi”.

Le ultime cose che Luca ha scritto nel computer della redazione sono state il testo, nudo e crudo, della “Canzone del padre” del gruppo italiano “Biglietto per l’Inferno” e la traduzione di una sola parte del brano dei : “Ossessionato dalla fantasia, indemoniato con i miei schemi, ho mescolato la realtà con sogni di superpotere. Il fantasma della violenza era qualcosa che ho visto. Ho venduto la mia anima per essere l’umano osceno. Sento che qualcosa mi sta dando la possibilità di ritornare. Sconfiggendo il semidio sto svanendo”.

“Luca si è fermato a questo punto, ma la canzone ha una parte precedente ed una seguente – riferisce Presini -. Io non so se lui non abbia fatto in tempo a ricopiarle tutte o invece abbia scelto di non scrivere le parole della parte finale del brano per interpretarle con il suo estremo gesto. “Niente più bugie, sono diventato saggio. Ho disprezzato il modo in cui ho adorato. Ora sono libero, non vedi. Ed ora invece non voglio essere comandato da te! Libero!”.

“Quello che so è che gli avremmo voluto dire molte parole – chiosa Presini – ma ora, a noi tutti, non rimane che il silenzio dei ricordi, il frastuono dei pensieri e la speranza che Luca abbia trovato la sua pace”.

Ecco il testo integrale della “lettera a Scintilla”: “Uno sconosciuto, entrato nella mia vita come compagno di cella. Era difficile da capire anche perché aveva un grande rimorso a tal punto da odiare se stesso, morendo minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Giorni dormienti e notti sofferenti, guardando la foto di lei. Quel peso gli lacerava la vita. Io lo capivo anche se era molto difficile leggergli dentro. Vedevo un amico soffrire che odiava la sua stessa vita a cui non dava valore e che alla fine ha sempre desiderato morire da libero per arrivare tra le braccia della sua stessa preda. Un amore folle che lo ha portato a vivere con la sua amata chissà in quale angolo di paradiso. A me, caro sconosciuto, hai lasciato un segno. In nome della nostra amicizia spero che un giorno, il più tardi possibile, ci incontreremo lassù con i nostri cari. Ora sei nel mio cuore perché solo ora ho capito il valore di quel bacio fraterno, sapevi che in questa vita non mi avresti rivisto più. Ti auguro che dove sei ora tu stia meglio e che tu abbia trovato la pace che in questa terra non avevi“.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com