Politica
3 Ottobre 2017
Il Comune incassa 208mila euro per valorizzare il parco. Il M5S avrebbe preferito riaprire il Giardino delle Duchesse

L’Europa crede nelle Mura di Ferrara

di Elisa Fornasini | 3 min

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Se aveste 208mila euro da spendere per riqualificare un parco storico a Ferrara, quale scegliereste? La giunta non ha dubbi: quei soldi vanno utilizzati per valorizzare le Mura. L’opposizione, circoscritta alle sole rimostranze di Claudio Fochi (M5S), avrebbe optato per il Giardino delle Duchesse.

È stato l’unico passaggio che ha animato la seduta lampo del consiglio comunale, durata appena due ore (tempo record di celerità rispetto alle lunghe discussioni fino a sera) e aperta con un minuto di silenzio in memoria di Carlo Bassi, architetto ed ex assessore comunale recentemente scomparso.

Tra le delibere all’ordine del giorno, l’approvazione del progetto europeo “Historical Castle Park” per migliorare la fruizione dei parchi storici. Il progetto, che vede come capofila il Comune di Velenje in Slovenia, destinerà al Comune di Ferrara come partner 208mila euro, finanziati per l’80% dai fondi europei Fesr (166mila euro) e i restanti dal fondo di rotazione dello Stato.

L’amministrazione ha registrato l’entrata in bilancio di questi contributi (spalmati su tre anni) per “installare segnaletica ad alto contenuto tecnologico nel parco lineare delle Mura cittadine“, oltre a “realizzare una serie di attività volte alla valorizzazione del patrimonio e alla promozione turistica”.

Se Francesco Rendine (Gol) “non vede intenti concreti, non è un buon modo di spendere soldi pubblici”, il pentastellato Fochi critica la “mancanza di condivisione di questa scelta, calata dall’alto senza nessuna partecipazione. Perché, invece di buttare via i soldi in un calderone, non li usiamo per ristrutturare l’antico Giardino delle Duchesse?”.

Doppia risposta da parte della maggioranza: il consigliere Mauro Vignolo (Pd) assicura che la “cartellonistica adeguata” sarà solo il primo passo dell’intervento, mentre l’assessore Luca Vaccari ricorda che si tratta di un progetto europeo che quindi ha vincoli ristretti da applicare solo su casi pilota, in cui a quanto pare non rientra il giardino abbandonato nel cuore della città.

La proposta comunque non piace, approvata con solo 15 voti a favore di Pd, Si e Gruppo Misto, mentre M5S, FI e Ln si astengono e  Gol, FdI e Fornasini (FI) votano contro.

Se il via libera per la ratifica del progetto europeo “Protecht2Save” e per le variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 arriva senza problemi, il primo ‘intoppo’ giunge con la mozione di Paola Peruffo (FI) sul recupero di farmaci validi non scaduti presso le farmacie. La consigliera-farmacista ritira il documento con cui chiedeva di “ripristinare e allargare il servizio di raccolta dei farmaci ancora utili” ma invita il consiglio a “confermare l’impegno a portare avanti questo tipo di progetto temporaneamente sospeso ma ancora più utile in un momento di difficoltà di accesso alle cure”.

Ultimo tema trattato è  l’assegnazione di alloggi Acer a padri separati. Sulla scia di quanto successo a Bondeno, la forzista Peruffo propone di creare una sottograduatoria a sostegno dei padri che devono lasciare la casa coniugare dopo la sentenza di separazione. La mozione (e relativo emendamento presentato da Giulia Bertelli del Pd per convocare una commissione specifica a riguardo) passa quasi all’unanimità (21 a favore, 1 astenuto, 0 contrari) anche se non sembra esserci una situazione di reale necessità.

“Nell’attuale graduatoria, su 590 domande solo 3 richiedenti devono abbandonare l’alloggio a causa della separazione, e si tratta di donne con figli – riferisce l’assessore Chiara Sapigni -. Quindi parlare solo di padri mi sembrerebbe discriminatorio, perché emarginerebbe altre cifre e casi che abbiamo nel nostro comune, ma si può aprire un ragionamento per trovare la soluzione più efficace a questa situazione complessa.

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