Da sinistra: Claudio Dolcetti e Alice Zanardi

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. Il Movimento 5 Stelle sta valutando una mozione di sfiducia per il sindaco Alice Zanardi, in qualità di unica componente del consiglio comunale a non aver condiviso gli intenti del primo cittadino nel confuso caso migranti che ha portato Codigoro alla ribalta delle cronache nazionali.

Un’azione che viene presa in considerazione – scrivono i pentastellati in una nota stampa – “alla luce varie discrepanze tra gli esponenti della Giunta e un atteggiamento generale che per noi è lesivo della democrazia”, con un chiaro riferimento ai recenti fatti che hanno svelato i ferri corti tra il vicesindaco Marco Finotti e il Pd codigorese.

“Finotti, che è anche assessore al bilancio e magari figura competente per la tassazione, viene insultato dal Pd e quindi – deducono i 5 stelle, per una sorta di proprietà transitiva – dalla sua stessa sindaca e Giunta”.

E mentre da Zanardi e dagli assessori a lei vicini non giungono notizie volontarie, il Movimento aggiorna la cronologia degli “strabilianti risultati dell’Amministrazione Pd e del famoso comunicato dove la Sindaca ‘si è sbagliata a scrivere’: la tassazione sugli immobili era una sparata propagandistica, ma il partito prima fa la voce grossa su questo punto, così la sindaca ammette che era solo uno slogan”.

“Tutto finisce a tarallucci e vino tra Pd provinciale e la sezione codigorese (ormai nota alla stampa come sezione Zanardini), ma chi non è membro del partito e dissente, ossia Finotti, viene insultato”.

“Come sempre un ottimo lavoro: Ferrara chiama, Codigoro risponde con ‘obbedisco!’” conclude il M5S, che annuncia inoltre una richiesta di accesso agli atti in merito e tutti gli interventi necessari in sede in assise consigliare, “perché questa farsa deve finire”.