Politica
18 Luglio 2017
ll capogruppo regionale della Lega Nord critica la volontà di aprire con il governo una trattativa per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione

Alan Fabbri (Ln): “Autonomia per l’Emilia Romagna, da Bonaccini trovata tardiva”

di Redazione | 2 min

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“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin

Occorre un sindaco che lavori per il futuro di questa città

I Civici intervengono su una città che invecchia e con i giovani troppo spesso costretti a emigrare. "Lo stesso 'Patto per il lavoro e per il clima - Focus Ferrara' sottoscritto nel 2021 dalle istituzioni e parti sociali ferraresi riconosce la crisi demografica, insieme all’emergenza climatica, come il principale problema da affrontare e individua gli interventi per affrontarla, ma è rimasto lettera morta"

“Con la sua trovata tardiva e frettolosa Bonaccini tenta di fare da spalla al governo sulla questione autonomia fingendo di percorrere la stessa strada di Veneto e Lombardia, ma senza in realtà dire nulla di nuovo”.

Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna accoglie le dichiarazioni rilasciate dal governatore Stefano Bonaccini all’Ansa, sulla volontà di aprire con il governo una trattativa per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione.

“Ricordiamo al distratto governatore che la possibilità di aprire un tavolo di trattativa sulle competenze e sulla fiscalità da portare a casa esiste dal 2001 – rimarca Fabbri – e sostenere di volersi sedere oggi attorno ad un tavolo con il governo per discuterne significa soltanto voler buttare fumo negli occhi ai cittadini”.

Il capogruppo inoltre fa notare che “non è possibile fidarsi di chi non dimostra la minima coerenza: fino al 4 dicembre scorso Bonaccini ha fatto campagna per sostenere il sì a un referendum che voleva togliere competenze alle Regioni e, ora, improvvisamente si scopre filo autonomista”.

Inoltre “il governo da cui Bonaccini vorrebbe presentarsi con il cappello in mano per chiedere qualcosa che già spetta a ogni Regione per Costituzione è lo stesso che ha tentato di bloccare il percorso di autonomia di Veneto e Lombardia facendo ricorso (e poi perdendolo) contro il dispositivo referendario”. Accodarsi a un percorso già avviato, scendendo a patti con lo Stato centralista “è grave sgarbo istituzionale nei confronti delle due Regioni traino del Paese. Se davvero Bonaccini vuole andare avanti dichiari subito le sue intenzioni: può ottenere dalla trattativa 19 competenze più 22. Noi presentermo una risoluzione per impegnare la giunta a lavorare proprio in questa direzione e solo se il governatore porterà a casa questo risultato dimostrerà di aver fatto sul serio. Altrimenti si sarà trattato della solita pantomima politica della sinistra”.

E Fabbri conclude: “Questo è il momento giusto per decidere da che parte stare: se da quella dei territori che, da sempre, sono a traino dell’economia italiana o da quella di uno Stato centrale, che si mette in tasca il frutto delle nostre fatiche e poi elargisce solo le briciole”.

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