di Giuseppe Malatesta
Comacchio. “Sono una persona come voi”. Punta sulla vicinanza ai cittadini e su una democrazia diretta che non si ferma al giorno del voto Davide Michetti, candidato sindaco de L’onda 3.0 che chiude la campagna elettorale da piazza Folegatti con il tradizionale comizio.
“Condivido con voi i problemi della vita quotidiana, i dubbi e l’amarezza dell’avere ancora a che fare con le false promesse dei soliti politicanti” sostiene, e rintraccia nei “Grillo e Salvini di turno” il male peggiore di una campagna elettorale disonesta e poco trasparente.
Al riparo dai diktat di partito Michetti vorrebbe restarci a lungo. Promette di farlo: “Manterremo la distanza, continuando il percorso intrapreso 5 anni fa, durante i quali mai non mi sono sottomesso ai poteri forti che circolavano in ‘quelle stanze’”.
“Ho subito non pochi attacchi personali, spregevoli, ma sono andato avanti per rispetto dell’impegno preso con i cittadini. Oggi – continua – avete un’occasione più unica che rara, quella di scegliere di partecipare all’amministrazione della città, attraverso strumenti di che funzionano benissimo in altre realtà – e che gli altri si sono ben guardati dal proporre nei loro programmi -, con un sindaco aperto al dialogo e all’ascolto che sa bene cosa vuol dire combattere”.
Lavoro, cultura e sport le strade da percorrere per riportare la città in mano ai comacchiesi, “negli ultimi anni costretti ad accontentarsi delle briciole”: l’occupazione degli autoctoni sarà continuativa grazie ai progetti di riqualificazione e recupero di valli, centro storico e litorale, fonti di reddito per tutti e non solo palcoscenico per turisti.
Continuativo sarà anche il flusso di questi ultimi, grazie ad una destagionalizzazione che si avvarrà delle iniziative sportive distribuite nel corso dell’anno, superando paletti temporali. E ancora, la cultura, “non quella di vetrina a cui ci hanno abituato, ma quella vera che riempie anche la pancia”. Tra le proposte messe nero su bianco anche il Villaggio del pescatore e il riuso delle barche dismesse per farne luoghi di ritrovo, locali e laboratori artigiani, uno sportello dedicato al comparto pesca, un marchio gastronomico a sostegno degli agricoltori dell’entroterra, opportunità di promuovere i loro prodotti sul litorale e sussidi a chi vorrà rinnovare la propria azienda agricola.
Nella puntata conclusiva, Michetti non dimentica il consueto saluto al sindaco uscente nonché concorrente, Marco Fabbri. “Un traditore, ci ricorderemo di lui per la sanità comacchiese: ce lo siamo trovati contro, lui come la Ausl. Se abbiamo trovato ascolto, dobbiamo ringraziare certamente la Consulta e il Prefetto, che ha obbligato Fabbri a tornare al tavolo delle trattative”.
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