Eventi e cultura
25 Maggio 2017
Al via il programma 2017/18: tra i protagonisti Claudio Bisio. Mille presenze in più rispetto all’anno precedente

Il Comunale ‘sfida’ il cantiere con una ricca stagione di prosa

di Redazione | 3 min

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Da Shakespeare a Dürrenmatt, da Michele Serra a Umberto Eco: la stagione del Teatro Comunale per il prossimo 2017/18 promette una prosa per tutti i gusti, sulla quale ‘si è osato’ anche visto “l’ottimo riscontro della stagione appena conclusa, che – come illustra il direttore artistico Marino Pedroni – ha portato a 100 abbonamenti e mille presenze in più rispetto alla stagione precedente”.

Come anticipato nei giorni scorsi, le stagioni del teatro Abbado non subiranno variazioni nonostante il cantiere che partirà a giugno e che vedrà lavori di consolidamento delle strutture di copertura di palcoscenico, volta e sala teatrale ai quali si aggiungono le riparazioni delle lesioni dei palchi, del corridoio del teatro e di tutte le parti strutturali interne.

Si parte in ottobre con Silvio Orlando, che torna a interpretare la scrittura di Domenico Starnone in una commedia “di fuga e di ritorno”; Dürrenmatt riscrive poi Strindberg in ‘Play Strindberg’, una riscrittura della celebre Danza Macabra che diventa un incontro sul ring fra moglie, amante e marito, interpretati da Maurizio Donadoni, Franco Castellano e Maria Paiato, definita da Pedroni “una delle attrici più amate del nostro panorama”.

Concludono il 2017 due attrici “di formazione completamente diversa”, quali Isabella Ferrari, proveniente “dalla cinematografia da cassetta” e Iaia Forte, di stampo più teatrale, che insieme interpreteranno ‘Come stelle nel buio’. Niente meno che Claudio Bisio aprirà il 2018 con ‘Father and Sons’, un beffardo e tenero racconto sull’incomunicabilità contemporanea “tra padri un po’ nevrotici e figli ipertecnologici”, in un alternarsi di comicità e lirismo struggente.

Ma il rapporto padre-figlio non è solo prerogativa dei titoli contemporanei, tema che il ‘Re Lear’ di Giorgio Barberio Corsetti mette al centro della famosa tragedia shakespeariana. ‘Il nome della Rosa’ aprirà poi il mese di marzo con uno spettacolo “molto arrischiato, perché è forse il testo italiano più letto della contemporaneità”. Il Teatro delle Albe, compagnia attiva a Ravenna in un progetto incentrato sui cantici di Dante, prporrà a Ferrara ‘Va’ pensiero’, un’occasione, partendo da eventi personali, di vedere in scena ciò che ha mosso nel risorgimento grandi speranze. William Shakespeare torna e chiude la stagione a tinte noir con ‘Misura per misura’, con Jurij Ferrini come attore e regista.

Ci sarà spazio anche per le Stanze di Teatro Carcere grazie alla guida del regista Horacio Czertok, che a fine stagione presenterà ‘Ascesa e caduta degli Ubu’, un risultato che racchiude l’ampio progetto formativo del Coordinamento Teatro Carcere della Regione Emilia-Romagna. Un’“officina culturale”, come la definisce il vicesindaco Maisto, che “investe sempre più sul nuovo pubblico, partendo sì anche dal Teatro Ragazzi, che è tornato ai numeri di dieci anni fa, ma anche su tutte quelle persone che non hanno avuto l’abitudine al teatro e che vi si sono avvicinate”.

Una cosa che non sarebbe stata possibile “senza quei 400mila euro che dopo il 2012 la città ha voluto dare al teatro – prosegue Maisto – tanti dei quali sono arrivati proprio dai cittadini che evidentemente hanno visto vincente la proposta culturale ferrarese, e senza i quali adesso inizieremmo i lavori dopo 5 anni di chiusura del Teatro”. Lavori che non devono scoraggiare l’animo degli appassionati, che potranno entrare in un teatro “che ospita un cantiere – precisa la presidente Roberta Ziosi – e non in un cantiere che ospita un teatro”.

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