Eventi e cultura
29 Aprile 2017
La decisione della direzione delle Gallerie Estensi, apertura straordinaria solo per il 1° maggio

Manca il personale per la vigilanza, aperture ridotte per la Pinacoteca

di Redazione | 3 min

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“Gravi carenze del personale di custodia e vigilanza”. È questo il motivo per cui la direzione delle Gallerie Estensi ha deciso che per il mese di maggio la Pinacoteca nazionale di Ferrara rimarrà chiusa tre giorni a settimana.

“Consapevoli del disagio per l’utenza, ma con la volontà di offrire comunque al pubblico il servizio  – si legge nella nota trasmessa dalla direzione – la Pinacoteca grazie alla generosa disponibilità del personale resterà aperta il 1 maggio dalle 13,30 alle 19”.

Ma è solo un’eccezione, per il resto del mese però le porte si chiuderanno nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì, mentre giovedì e venerdì la Pinacoteca rimarrà aperta dalle 8,30 alle 14 e nel weekend dalle 13,30 alle 19.

Sulla vicenda si registra l’intervento di Claudio Fochi, consigliere comunale del M5S, secondo cui i problemi relativi al personale sono dovuti ai “criminali vincoli di matrice europea supinamente accettati dall’attuale Governo e dai precedenti: Fiscal Compact, pareggi di bilancio  colpevolmente recepiti nella nostra costituzione e da tutte le altre “sigle” di mamma Europa che arricchisce la finanza e le banche private a forza di Quantitative Easing e impoverisce i cittadini a colpi di bail-in. Per chi non se ne fosse ancora accorto – aggiunge -, le cause prime dei tagli ai servizi sociali (in questo caso alla cultura) hanno la loro genesi a Bruxelles e Francoforte. Quindi, man mano che i dipendenti vanno in pensione si riduce l’offerta culturale nei musei statali, come la nostra Pinacoteca. Un “bravo” al ministro Franceschini e al suo Partito”.

“Ne approfittiamo inoltre – afferma ancora il consigliere comunale – anche se il tema meriterebbe maggiori approfondimenti, nel prendere una posizione decisamente contraria al paventato trasferimento della Pinacoteca dal Palazzo dei Diamanti al Castello Estense, negli spazi, tutti da riadattare, dell’attuale Amministrazione Provinciale. Anche se, a quanto pare, sono già stati praticamente stanziati 7 milioni di euro per tale inopportuno trasloco, crediamo che non sia proprio il caso di concentrare negli spazi del monumento già più frequentato della nostra Città (e nel quale una visita appropriata e accademicamente corretta dura almeno un’ora e mezza, due ore  volendo includere prigioni e altana della Torre dei Leoni) una elevata quantità di dipinti dall’elevato tasso artistico. Troppa concentrazione di opere d’arte in un unico spazio museale nuocerebbe, a nostro parere, all’offerta museale stessa, che invece dovrebbe continuare ad essere virtuosamente decentrata, non solo mantenendo la Pinacoteca negli spazi adeguatamente strutturati del Palazzo dei Diamanti, ma incentivando proprio l’offerta museale nelle adiacenze del crocevia rossettiano, magari utilizzando anche gli spazi sotto o male utilizzati del Palazzo Prosperi Sacrati. Ma ve li immaginate i cicli di affreschi superstiti del cosiddetto maestro di San Bartolo e del maestro delle storie di Sant’Agostino del XIII e XIV secolo (al momento nello splendido salone d’onore della nostra Pinacoteca) nel Castello? Non provateci neanche”.

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