Margine di Resistenza a Ferrara
Si stanno definendo o meglio finendo le date e i luoghi dell’interessante festival letterario “Margine di Resistenza” che si svolgerà in diversi luoghi di Ferrara nella seconda metà di maggio
Si stanno definendo o meglio finendo le date e i luoghi dell’interessante festival letterario “Margine di Resistenza” che si svolgerà in diversi luoghi di Ferrara nella seconda metà di maggio
Il 2 e il 3 maggio il giornalista Alex Giuzio e il geologo Enzo Pranzini presentano a Ferrara e a Ostellato i loro libri "La linea fragile. Uno sguardo ecologista alle coste italiane" e "La strategia di Noè. Come adattarsi al mare che avanza"
Il primo e unico libro in Italia dedicato interamente al pioniere del rock americano. E' "Tom Petty: da Elvis a Dylan e Johnny Cash, un'altra idea di America. L'innocenza del rock'n'roll" di Marco Denti e Mauro Zambellini che verrà presentato domenica 28 aprile alle 10:30 nell'aula magna Stefano Tassinari
Un ciclo di sei concerti, dal 28 aprile al 26 maggio, che coinvolgono oltre agli organisti solisti, i gruppi corali e strumentisti del conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. I luoghi che ospitano la rassegna, oltre a Ferrara, sono Portomaggiore, Comacchio, Burana, Terre del Reno
"Narrare il lutto" è il convegno che si terrà lunedì 29 aprile dalle 9 alle 13 presso l'auditorium dell'ex Teatro Verdi. L'evento è organizzato dal Laboratorio di ricerca e intervento "Uno sguardo al cielo" dell'Università di Ferrara e diretto da dodici anni dalla professoressa Paola Bastianoni
Occhiobello. Andrea Scanzi è stata una vera sorpresa per il pubblico che, numeroso, era presente venerdì 21 aprile al sesto incontro di Parole d’autore 2017. Il giornalista, ben conosciuto per la sua penna caustica sul Fatto Quotidiano e per le sue presenze a Otto e mezzo de La 7, era l’ospite della rassegna letteraria organizzata dal Comune di Occhiobello insieme a Cuore di Carta di Bruna Coscia.
Chi si aspettava il polemista aggressivo dei giornali e dei blog, si è trovato di fronte, invece, un autore dai multiformi interessi e capace di gestire con padronanza i diversi registri di scrittura.
Presentava il suo secondo romanzo, “I migliori di noi”, rivendicando con forza il suo essere scrittore oltre che giornalista e uomo di teatro.
Un romanzo il cui centro è l’amicizia. L’amicizia tra due cinquantenni che si rivedono dopo venticinque anni. Resisterà questa amicizia a tutto il tempo? Scanzi nel suo romanzo ha scommesso di si. Ma la storia non è solo sull’amicizia, è anche sul confronto tra generazioni. Tra i due cinquantenni, per i quali la politica non esiste se non nelle piccole cose quotidiane e tra i due ottantenni ancora ben radicati nel senso di appartenenza che non esiste più per giovani.
Mentre parlava del romanzo Scanzi ha affronta, giocoforza, problematiche, che si possono dire politiche. “Rivendico il fatto che già nel 2007 io mi accorsi che Grillo stava facendo qualcosa di diverso. Scrissi nel 2008 un libro su di lui e tutti mi invitavano come “grillologo”. La cosa fa un po’ sorridere, ma evidenzia come l’informazione sia stata molto cieca in questi anni, così come la politica. E quel movimento, nato ben dopo, ha raccolto tutti quelli della sinistra che si sentivano senza appartenenza”.
Ma è tornato subito a parlare del libro e della presenza femminile, quella di Federica, che lo pervade. Della presenza dei due cani Bergie e Troiaio. “ io amo i cani, e in molti romanzi di grandi scrittori sono presenti. Per me l’utilizzo del cane è un po’ come la presenza di un fumetto nella vita. Al fumetto è permesso tutto al di là del reale”.
Lo scrittore, che iniziò la sua carriera come giornalista musicale, ha pervaso tutto il romanzo di citazioni e rifermenti alla musica, soprattutto degli anni settanta: dai cantautori italiani, “ allora la loro presenza era importante, delle specie di guru, ruolo che non esiste più”, ai Pink Floyd, ma non mancano le numerose citazioni letterarie “io più di tutto ho amato e amo leggere, molto più di scrivere”.
A chi al termine dell’incontro gli ha chiesto se a quei cinquantenni verrà ancora voglia di provare a cambiare la società, ha risposto “anche io, solo due anni fa, avevo più spinta, più desiderio di incidere, ora non è che ho perso la speranza, ma ho meno entusiasmo. La speranza dobbiamo sempre averla, ma forse dovremmo aspettare i ventenni, perché noi quarantenni abbiamo fatto passare troppo tempo a piangere su noi stessi a incolpare gli altri”.
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