Bondeno
11 Febbraio 2017
Bergamini: “I responsabili rispondano sia penalmente che verso il Consorzio”. Lega AntiVivisezionista annuncia mail bombing e sit-in

Cane ucciso, Comune e animalisti saranno parte civile

di Redazione | 3 min

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(foto di archivio)

Bondeno. La notizia dell’uccisione di un cane, freddato dal proprio padrone insieme a un collega a inizio gennaio all’interno dell’impianto idrovoro del Consorzio della Bonifica Burana, oltre a suscitare lo sdegno di buona parte dell’opinione pubblica, in particolare delle associazioni animaliste, ha comportato una ferma presa di posizione da parte del sindaco di Bondeno Fabio Bergamini.

“Considero inammissibile e riprovevole quanto accaduto ai danni di un animale non pericoloso – commenta Bergamini -. Da quando ci siamo insediati la giunta ha voluto attuare un impegno concreto per quanto riguarda la tutela degli animali, come testimoniato dell’approvazione del nuovo regolamento sugli animali, votato lo scorso anno”.

Oltre a difendere “l’onorabilità del Comune riguardo al trattamento degli animali sul nostro territorio”, Bergamini ha deciso di esplorare la possibilità di costituirsi parte civile. “Sul caso in questione aspetto che sia la magistratura a intervenire, accertando le annesse responsabilità civili e penali – sottolinea il sindaco -. Ho preso contatti con i vertici del Consorzio che, molto responsabilmente, stanno già prendendo tutti gli opportuni provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili di quello che appare un gesto di pura crudeltà. In caso di processo penale stiamo valutando l’ipotesi di costituirci parte civile come Comune di Bondeno”.

L’animalicidio ha scosso anche il mondo animalista. Leal – Lega AntiVivisezionista stigmatizza questo “ennesimo abuso nei confronti degli animali, che ultimi degli ultimi sono sempre più spesso fatti oggetto di ogni genere di abuso”, e dichiara di costituirsi parte civile per seguire da vicino l’evolversi della vicenda affinché i colpevoli di questo grave reato ne rispondano nelle sedi opportune.

Stefania Corradini, responsabile Leal Lega Antivivisezionista sezione Ferrara in una nota sottolinea: “La barbara uccisione a colpi d’arma da fuoco di un povero cane che, in base alle notizie riportate, non aveva mai mostrato segni di aggressività, da parte delle stesse mani ‘umane’ che lo avevano nutrito e accudito durante la sua breve vita, non può che suscitare indignazione e sdegno in chiunque dotato di un minimo senso di civiltà. Ma questi sentimenti non bastano a promuovere una cultura di rispetto nei confronti di ogni essere vivente, tanto più quando questo ha condiviso una parte della nostra vita”.

“Nell’attesa che si faccia luce sulla dinamica dell’accaduto e sulle motivazioni (se ce ne sono) che hanno portato al brutale gesto, tanto più grave perché coinvolte due persone – sottolinea Corradini – ci chiediamo perché una notizia così grave viene resa nota a più di un mese di distanza. Perché la vittima era ‘solo’ un cane? Uno dei tanti che subiscono maltrattamenti, sevizie, torture e infine la morte, causate volontariamente da esseri umani non degni di questo nome e che sempre più riempiono le cronache? Quei poveri animali non li vedremo più, ma è insieme a questi carnefici che saremo costretti a convivere?”.

Non solo. “L’accaduto solleva il problema della concessione del porto d’armi, in particolare quello ad uso venatorio, per il cui rilascio è richiesto il possesso di precisi requisiti psico-fisici. Si può definire psichicamente stabile chi si getta all’inseguimento del proprio cane con un fucile da caccia, legalmente detenuto, per poi sparare senza esitazione? Chi uccide in tal modo può rivolgere quell’arma contro chiunque! La mia sezione – ribadisce Stefania Corradini – organizzerà a partire dai prossimi giorni un mail bombing ai vertici aziendale e dei sit-in di protesta davanti al Consorzio per chiedere all’azienda di prendere gli opportuni provvedimenti nei confronti dei due individui. Come associazione che difende i diritti degli animali invitiamo a una profonda riflessione a tutti i livelli sociali e istituzionali”.

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