Margine di Resistenza a Ferrara
Si stanno definendo o meglio finendo le date e i luoghi dell’interessante festival letterario “Margine di Resistenza” che si svolgerà in diversi luoghi di Ferrara nella seconda metà di maggio
Si stanno definendo o meglio finendo le date e i luoghi dell’interessante festival letterario “Margine di Resistenza” che si svolgerà in diversi luoghi di Ferrara nella seconda metà di maggio
Il 2 e il 3 maggio il giornalista Alex Giuzio e il geologo Enzo Pranzini presentano a Ferrara e a Ostellato i loro libri "La linea fragile. Uno sguardo ecologista alle coste italiane" e "La strategia di Noè. Come adattarsi al mare che avanza"
Il primo e unico libro in Italia dedicato interamente al pioniere del rock americano. E' "Tom Petty: da Elvis a Dylan e Johnny Cash, un'altra idea di America. L'innocenza del rock'n'roll" di Marco Denti e Mauro Zambellini che verrà presentato domenica 28 aprile alle 10:30 nell'aula magna Stefano Tassinari
Un ciclo di sei concerti, dal 28 aprile al 26 maggio, che coinvolgono oltre agli organisti solisti, i gruppi corali e strumentisti del conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. I luoghi che ospitano la rassegna, oltre a Ferrara, sono Portomaggiore, Comacchio, Burana, Terre del Reno
"Narrare il lutto" è il convegno che si terrà lunedì 29 aprile dalle 9 alle 13 presso l'auditorium dell'ex Teatro Verdi. L'evento è organizzato dal Laboratorio di ricerca e intervento "Uno sguardo al cielo" dell'Università di Ferrara e diretto da dodici anni dalla professoressa Paola Bastianoni
Doppio appuntamento al Cento documentazione donna in programma per venerdì 27 e sabato 28 gennaio.
Il primo, alle ore 17, è il secondo incontro del progetto sostenuto dall’assessorato alla cultura del Comune di Ferrara “Alle origini della diversità”. Sarà un’esplorazione tra le testimonianze archeologiche e il patrimonio mitologico per risalire alle origini della cultura patriarcale/dominio dell’area euroasiatica: indizi, conseguenze e le recenti ipotesi sulle dinamiche formative. Paola Parodi, ricercatrice, si occupa delle culture neolitiche matricentriche e del loro incontro-scontro con le successive culture patriarcali. Autrice di articoli e recensioni, è coautrice del testo “Dalla Spirale alla Croce, storie di simboli”, che si avvale delle esperienze ricavate dai numerosi viaggi sui luoghi in cui esistono siti archeologici, dalla partecipazione a convegni e laboratori specifici e da studi pluriennali. Con Franca Bagliani ha pubblicato anche “Il seno. Sacro, materno, dannato”. Collaboratrice della rivista «Leggere Donna», è stata invitata più volte al Centro Documentazione Donna dove, nel 2016, ha tenuto due incontri sui temi della trasformazione dei significati dei simboli.
Sabato, sempre alle 17, Adriana Lorenzi e Elena Grandi converseranno tra di loro presentando l’una il libro dell’altra, entrambi pubblicati dalla casa editrice Erickson. Il tema è in parte comune perché le due autrici utilizzano storie di vita nei loro laboratori.
Nel caso di Adriana Lorenzi si tratta di laboratori di scrittura rivolti a utenti dalla diversa provenienza: scuola, carcere, università, associazioni culturali, centri anziani e altro ancora. A Ferrara, Adriana è ben nota avendo condotto da anni diversi laboratori – di cui molti al Centro Documentazione Donna – che hanno avuto sempre molto successo non solo grazie alla sua competenza ma anche alla sua capacità di coinvolgimento. Il libro “Le sette lampade della scrittura” è composto da due parti separate che si leggono capovolgendo il libro: nella prima parte l’autrice racconta le motivazioni che l’hanno spinta a occuparsi di scrittura creativa, la seconda parte è invece una guida ragionata del metodo impiegato durante gli incontri.
Il libro di Elena Grandi “Costruire la storia di vita con la persona con demenza” è strutturato come l’altro, facendo parte della stessa collana della Erickson, comprende una parte di riflessione e una pratica, ed è anch’esso il frutto del un percorso lavorativo dell’autrice. Elena Grandi scrive di dovere molto alle sue radici familiari, a un’educazione ricevuta nel rispetto della vecchiaia, di chi ha vissuto a lungo e racchiude esperienza e quindi saggezza. Successivamente, Il suo lavoro come operatrice presso un Centro Diurno Alzheimer, l’ha messa in contatto con i bisogni inespressi delle persone con le quali ha cercato di trovare un ponte di comunicazione. Ha cercato vari stratagemmi per “creare memoria” e uno di questi è stato di utilizzare la fotografia per creare un percorso visivo in cui la persona si riconoscesse come persona attiva. Di seguito è nato il desiderio di racchiudere in una specie di manuale tutto quanto stava sperimentando, per poterlo condividere con tutti coloro che vivevano una quotidianità – non sempre facile – con persone con disturbo di memoria.
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