Economia e Lavoro
28 Ottobre 2016
Le restituzioni vengono calcolate sul capitale azzerato e non su quello detenuto al momento dell'acquisto

Obbligazioni Carife, sospiro di sollievo sui rimborsi

di Redazione | 3 min

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Marco Cappellari e Mirko Tarroni

Le associazioni “Amici della Carife” e “Risparmiatori azzerati di Carife” hanno verificato che i rimborsi agli obbligazionisti sono stati calcolati sulle obbligazioni azzerate e non su quelle detenute al momento dell’acquisto. “Crediamo sia un grande risultato” commentano Marco Cappellari e Mirko Tarroni, rappresentanti dei risparmiatori azzerati di Carife.

“Il 22 novembre 2015 – continua Cappellari, presidente degli Amici della Carife – sono stati azzerati oltre 4.100 obbligazionisti di Carife. A inizio anno tutto sembrava perso. Il 3 aprile abbiamo portato il viceministro dell’economia Morando al Teatro Comunale, il 3 maggio era in gazzetta ufficiale il decreto legge sui rimborsi che dava a una platea di obbligazionisti la possibilità di ottenere il rimborso dell’80 per cento. C’era ancora una grande incognita: una formulazione imprecisa del decreto non permetteva di capire se tale rimborso sarebbe sarebbe stato calcolato sul capitale inizialmente investito o sul capitale residuo azzerato il 22 novembre. Calcolatrice alla mano, nei due casi vi era una notevole differenza. Proprio per sistemare questa questione il 24 maggio abbiamo incontrato insieme a Roma il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta, accompagnato dai suoi tecnici, insieme al sindaco Tiziano Tagliani e a Paolo Paramucchi; lo stesso giorno avevamo incontrato anche il viceministro all’economia Enrico Morando. Sappiamo che sul caso si è adoperata anche la senatrice Mariateresa Bertuzzi. Ora che c’è la certezza che il rimborso è calcolato sul capitale azzerato tiriamo un sospiro di sollievo”.

Gli azzerati mostrano ora l’estratto conto di un obbligazionista che in ottobre ha appena ricevuto sul proprio conto corrente il rimborso delle obbligazioni azzerate da parte del Fitd (il Fondo Interbancario di tutela dei depositi). Il caso fuga ogni dubbio.

Mirko Tarroni, coordinatore dei Risparmiatori Azzerati di Carife, spiega il caso: “Mostriamo l’estratto conto di un obbligazionista di un Comune dell’Alto Ferrarese (di cui non riveliamo il nome per motivi di privacy) che aveva investito 30.000 euro in obbligazioni Carife. Come noto tali obbligazioni venivano restituite ratealmente. Egli aveva già ottenuto 3 quote da 6.000 euro l’una (18.000 euro quindi) e il 22 dicembre 2015 gli sono state azzerate le due quote residue per un totale di 12.000 euro. Dal rimborso di 9600 euro (l’80% di 12.000 euro)  appena ottenuto dal Fitd (due quote da 4800 euro) si nota chiaramente che il rimborso è calcolato sull’importo azzerato”. Nel caso il rimborso fosse stato calcolato sull’importo iniziale di 30.000 euro, il rispamiatore avrebbe invece ottenuto solo 6.000 euro (l’80% di 30.000 meno i 18.000 euro già restituiti).

Ora, dopo gli incontri a Roma del 19 ottobre con Banca d’Italia e con il sottosegretario all’economia Baretta, Amici Carife e Rispamiatori azzerati di Carife attendono risposte concrete sui 1.000 obbligazionisti con passaggi dei titoli tra vivi che rischiano di essere esclusi dai rimborsi automatici, l’altro tormentone del momento.

Amici cassa 118 RIMBORSO FDT“Malgrado l’arrivo dei primi rimborsi – concludono Cappellari e Tarroni in sintonia – continuiamo a lottare per quegli obbligazionisti che ingiustamente non rientrano negli iniqui paletti posti dal decreto rimborsi. E attendiamo di conoscere l’esito della vendita di Carife per riportare fortemente il tema dei 28.000 azionisti azzerati, su cui ancora Banca d’Italia e il Governo non hanno dato risposte. Invitiamo tutti gli azzerati a non mollare”.

Parzialmente soddisfatti anche l’altro comitato dei risparmiatori Carife, i No Salvabanche, dopo aver appreso che i primi 10 obbligazionisti sono stati rimborsati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi con la procedura dell’indennizzo automatico, per l’80% sul residuo azzerato dal decreto salva banche. “Si tratta – dicono i No Salvabanche – di un numero esiguo a fronte dei circa 4200 obbligazionisti e dei 27000 azionisti espropriati dal governo Renzi e tuttavia crediamo che sia una notizia importante. È per noi un risultato, ancorché insufficiente, della mobilitazione di tutti i risparmiatori che in diverse zone del paese hanno lottato, stanno lottando e continueranno a lottare per ottenere giustizia. Noi continueremo a dare battaglia, fino al rimborso dell’ultimo centesimo”.

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