Politica
20 Agosto 2016
Il sindaco Tagliani solidarizza con il prefetto e lancia un appello rivolto a istituzioni, politici, intellettuali e media

“Dalla Lega atteggiamenti eversivi, strumentalizza la paura”

di Redazione | 4 min

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tagliani 1La condanna degli “atteggiamenti ostentatamente eversivi”, quando non proprio “minacciosi” da parte della Lega, la solidarietà al prefetto per gli attacchi subiti in questi giorni e un’appello a chi orienta e forma l’opinione pubblica.

È il contenuto della lettera che il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani ha inviato ai giornali, in risposta all’invito – rigettato – della Lega Nord a partecipare alla manifestazione di protesta contro la gestione dell’accoglienza migranti da parte della prefettura.

“Ho ricevuto, da parte di Nicola alias ‘Naomo’ Lodi la proposta di partecipare alla manifestazione della Lega davanti alla Prefettura, per protestare contro la richiesta del Prefetto, rivolta a tutti i cittadini della Provincia, di mettere a disposizione spazi per l’accoglienza ai profughi – scrive Tagliani -. Ne approfitto per esprimere, spero nel modo più chiaro possibile, il mio pensiero in proposito”.

Il pensiero del sindaco esprime così due modi di affrontare la complessa questione dell’accoglienza. “Un conto è dire, come ho fatto io, che tutti i Comuni devono farsi carico del problema e che il Comune di Ferrara non può continuare, come ha fatto sino ad oggi, a supplire a ciò che gli altri non fanno; e dire che la questione dei profughi deve essere valutata per quello che è, ossia un problema strutturale, ineludibile e di lungo periodo, e quindi occorre che venga affrontato, in primis a livello nazionale e internazionale, uscendo dalla logica dell’emergenza, perché non si può essere permanentemente in emergenza. Un conto, invece, è assumere atteggiamenti ostentatamente eversivi, come il sindaco di Bondeno – che si fa un vanto di togliere dall’Albo Pretorio l’appello prefettizio e, con atteggiamento che non saprei come definire se non minaccioso, avvisa i suoi concittadini che saranno considerati traditori coloro che ospiteranno profughi – o come Lodi, che un giorno sì e l’altro anche allieta l’etere e i social con videomessagi con i quali, dopo aver ovviamente dichiarato di non aver mai avuto atteggiamenti minacciosi, promette calci in culo (sic) a destra e a manca. Vista la scarsa padronanza della lingua italiana, forse è l’unico modo di esprimersi che conosce”.

Tagliani declina l’invito a unirsi alla manifestazione del Carroccio e si augura “che ci vadano davvero in pochi, e soprattutto nessuno che rivesta una qualsiasi carica istituzionale”.

“Esprimo invece al Prefetto tutta la solidarietà che può esprimere chi conosce bene – perché in buona parte li condivide – i problemi che deve quotidianamente ad affrontare. Ma, soprattutto, ricordo e rinnovo quel giuramento di fedeltà alla Repubblica che ogni Sindaco ha fatto all’atto del proprio insediamento“.

La lettera contiene anche un’analisi personale della situazione che si è venuta a creare: “Qual è il leit motiv di questi tempi difficili? La paura – per tanti aspetti assolutamente comprensibile – e soprattutto la strumentalizzazione che di questa paura viene fatta, in modo da alimentarla, ingigantirla, per far sì che i cittadini si mettano sotto le scarpe quei sentimenti che costituiscono, invece, il vero collante di qualunque comunità: la solidarietà e il senso di responsabilità. Si badi bene – puntualizza il sindaco -, senza nascondere nessuno dei problemi che una situazione come quella in atto procura, anzi affrontandoli. Gettare benzina sul fuoco, invece, non serve ad altro che a creare situazioni sempre più pericolose e meno gestibili da chiunque: cittadini, amministratori, forze di polizia”.

E allora ecco che Tagliani rivolge un appello alle forze in grado di formare e orientare l’opinione pubblica: “Per questo – scrive in conclusione – rivolgo una riflessione e un appello a tutto coloro – politici, uomini delle Istituzioni, intellettuali, scrittori, giornalisti, insegnanti, ecc. – che hanno un ruolo più o meno determinante nell’orientare e formare quella che un tempo si chiamava la “pubblica opinione”: non dimentichiamoci mai dell’enorme responsabilità che lo svolgere quel ruolo carica sulle nostre spalle, specialmente in tempi come questi”.

Nel pomeriggio di venerdì arriva la replica di Alan Fabbri, consigliere regionale del Carroccio.  “Per il sindaco di Ferrara e presidente della Provincia Tiziano Tagliani la Lega ‘strumentalizza la paura’. Il Pd la paura, invece, la crea, lasciando periferie abbandonate, disseminando il territorio di clandestini, lasciando intere aree al degrado. Il caso Palaspecchi, a Ferrara, è emblematico di una sinistra che se n’è sempre fregata. E se c’è chi crea la paura, c’è bisogno di qualcuno che difenda il territorio. Noi siamo qui per questo, siamo qui per dire, con voce e azioni: l’accoglienza prima ai terremotati, prima alla nostra gente. Tagliani – prosegue Fabbri – nasconde la verità sotto il tappeto perché ammetterla gli è scomodo. La smetta di scaricare su altri le colpe del suo partito. Vuole uscire dalla ‘logica dell’emergenza’, ma l’emergenza è nata perché il Pd ha scelto di non gestire l’immigrazione. Se la prenda, quindi, col suo partito, guardi in casa propria, perché come al solito i mali vengono dalla pancia del Partito democratico”. Fabbri ribadisce quindi la sua “piena solidarietà all’operato” e il suo “pieno appoggio alla protesta, più che legittima, del sindaco Bergamini”. “Un sindaco – dice Fabbri – deve difendere la sua gente, non fare l’agente immobiliare dei clandestini”.

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