Cronaca
25 Luglio 2016
Il 7 ottobre del 1998 Roberto Tosi Savonuzzi e Raffaella persero Riccardo, contradaiolo di Santa Maria in Vado, morto a 28 anni schiantandosi in auto

Omicidio di Fossanova. Una famiglia distrutta, 18 anni fa la tragedia del figlio

di Redazione | 2 min

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Roberto Tosi Savonuzzi e Raffaella Pareschi

Roberto Tosi Savonuzzi e Raffaella Pareschi

Una famiglia distrutta, una famiglia di cui ora resta solo lei, Raffaella Pareschi, 63 anni, che lotta tra la vita e la morte all’ospedale Maggiore di Bologna. Lei e suo marito già 18 anni fa dovettero affrontare la prova più dura per due genitori. Veder morire il proprio figlio. Il 7 ottobre del 1998 Roberto Tosi Savonuzzi e Raffaella persero Riccardo, contradaiolo di Santa Maria in Vado, morto a 28 anni schiantandosi in auto contro un platano in via Pomposa.

Negli anni la famiglia aveva già dovuto sostenere delle difficoltà. Roberto Tosi Savonuzzi, la vittima, freddata con un colpo di pistola nel suo giardino, aveva avuto negli anni ’80 alcuni problemi con la giustizia, legati per lo più alla sua attività imprenditoriale. Come rappresentante della ditta Adimar (attiva nel settore tessile) era stato indagato per omesso versamento di ricevute Inps, sottrazione o danneggiamento di cose, bancarotta semplice, violazione della legge sul lavoro, oltre a due condanne per emissione di assegni a vuoto.

Dopo le difficoltà Roberto Tosi Savonuzzi si era risollevato, grazie anche e soprattutto all’aiuto della famiglia. Chi lo conosceva bene lo ricorda molto legato alla coniuge, che a sua volta aiutava e incentivava a coltivare la grande passione di lei, la scultura.

Raffaella Pareschi, pensionata, è infatti socia e utente del laboratorio di scultura dell’accademia di scultura San Niccolò del Club Amici dell’Arte di Ferrara. “Stava perfezionando il proprio talento in accademia – conferma il segretario del Club, Gian Luca Amaroli -. Aveva vinto diversi premi e ha lasciato in dono un’opera in bronzo al comune di Massa Fiscaglia sul tema della canapa che adesso è nell’aiuola di fronte al municipio. È una donna distinta, molto brava”. Amaroli ricorda anche il marito, che la seguiva nel suo percorso artistico. “Roberto aiutava l’artista Alfredo Filippini nel gestire il forno per la cottura delle opere scultoree. Era molto appassionato, non si metteva mai in mostra. Questa notizia, che segue di pochissimo tempo la morte di Mauro Catozzi (scomparso qualche giorno fa in un incidente stradale, ndr) mi ha davvero buttato a terra”.

I due coniugi, tra le tante attività che svolgevano assieme, avevano anche frequentato una decina di anni fa la scuola subacquea Esa, sempre a Ferrara. “Allora – ricorda l’istruttore Giorgio Gardenghi – vivevano ancora a Fossalta, non si erano ancora trasferiti a Fossanova”.

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