Attualità
17 Maggio 2016
L'iniziativa simbolica del Centro Donna Giustizia e dell’Associazione Nigeriana Ferrara contro razzismo e xenofobia

L’altalena di piazzetta Toti, “torni ad essere spazio di condivisione”

di Redazione | 2 min

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Il Centro Donna Giustizia e l’Associazione Nigeriana Ferrara scendono apertamente in campo dopo le polemiche verificatesi a seguito della manifestazione della Lega Nord in zona Gad. Lo fanno, con delle foto  simboliche nell’ormai famigerata altalena del parco di piazzetta Toti.

“Il Centro, da sempre promotore di una cultura della differenza e principalmente del rispetto della differenza – si legge in una nota – ha reputato indispensabile mostrare attraverso delle foto, l’altro lato di una medaglia della quale da tempo ormai viene proposta sempre e solo un’immagine di violenza e odio. Volendo esprimere il nostro rammarico per i recenti avvenimenti e il disappunto per il silenzio della maggior parte della popolazione ferrarese, abbiamo deciso di avvalerci della macchina fotografica per mostrare un sorriso di fronte alle manifestazioni dei recenti comitati o delle più ‘storiche’ realtà xenofobiche e per diffondere un’alternativa positiva al clima di odio”.

“La paura dell’integrazione – scrive il Cdg – deve far fronte oggi a dei flussi migratori in constante movimento, flussi che ci hanno visto e ci vedono territorio di emigrazione e immigrazione. La difficoltà risiede nell’essere dialoganti, flessibili e mutevoli, trovando nuovi strumenti di condivisione e comprensione. Non serve ricorrere a citazioni famose, ridondanti e retoriche per dirsi contrari alla discriminazione. Non serve dichiararsi accoglienti, compassionevoli e comprensivi se non si collabora a costruire giorno dopo giorno una necessaria integrazione”.

“Così è stato fatto – continua il Cdg di Ferrara –  senza la paura che abbraccia la rabbia, siamo andate/i a fare una passeggiata in zona Gad per riportare gli spazi di condivisione alla loro funzione. Siamo quindi incappati/e, dopo i primi sorrisi, nella triste consapevolezza di quello che riteniamo il più grande rischio per una comunità civile ovvero che l’odio che fermenta e si esprime in forme di violenza è il vero ostacolo alla costruzione di una comunità che sceglie di stare bene, ancora una volta, nei cambiamenti che da sempre la vedono coinvolta. Ci auguriamo quindi che questa foto, possa fungere da punto di partenza e da invito alla popolazione tutta affinché questi spazi ad oggi associati alla violenza tornino ad essere spazi di condivisione. Rimaniamo quindi a disposizione per ogni suggerimento positivo di chi ancora crede nei valori della vita umana, lontani da consumismo e benessere sfrenato, vicini agli spazi umani e che non vedano la povertà come una vergogna e responsabilità attribuita al singolo. Noi siamo per l’integrazione”.

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