Forse è lui – ma è difficile avere certezze al momento – l’autore della serie di scippi verificatisi negli ultimi tempi entro il perimetro delle mura cittadine. La Squadra Mobile della Polizia di Stato per ora lo ha arrestato per un solo episodio.
In manette è finito Faida Mahamad, 22 anni, originario del Marocco, incastrato dallo stesso telefono cellulare che aveva sottratto a una ragazza durante una rapina il 29 febbraio scorso. Gli uomini della Mobile sono infatti riusciti a rintracciarlo e identificare il suo nuovo proprietario che li ha condotti fino a Mahamad. Quella sera, in viale Cavour, aveva rapinato una ragazza che usciva dal lavoro e si dirigevo verso l’auto per tornare a casa. Lui era nei paraggi insieme ad altri due amici, e insieme discutevano animatamente. La ragazza, probabilmente preoccupata, ha chiamato il suo ragazzo per raccontargli cosa vedeva ma loro probabilmente hanno pensato che la chiamata fosse indirizzata alle forze dell’ordine. Due se ne vanno, lui invece si avvicina alla donna, solleva il cappuccio del giubbotto nero, e cerca di strapparle la borsetta. Lei resiste, lui le dà uno schiaffo e riesce a prenderle lo smartphone, poi scappa.
Faida Mahamad
Le indagini, difficili, si fanno serrate, anche perché gli episodi simili si ripetono. Il telefono ‘parla’ e si arriva al soggetto a cui Mahamad lo ha venduto, parla anche lui. Gli uomini della questura ottengono un mandato per la custodia cautelare, grazie anche alla pronta risposta della procura (pm Patrizia Castaldini) e del gip Piera Tassoni, ma lui è quasi introvabile: non risiede a Ferrara, probabilmente è un pendolare che fa la spola tra Bologna e Padova. Bastano però quattro giorni di appostamento nelle aree prossime alla stazione ferroviaria per scovarlo: viene fermato proprio alla stazione mentre cerca di salire su un treno diretto verso Padova.
Al momento la Polizia non si sbilancia, le accuse sono solo per un colpo, ma è molto probabile che sia lui – al momento in custodia al carcere dell’Arginone e già oggetto in passato di un ordine di espulsione – il famigerato “uomo in nero” delle cronache cittadine degli ultimi mesi. Alcuni indizi, seppure non danno certezza, sembrano confermarlo: molte vittime hanno descritto lo scippatore come un’uomo nordafricano, con un cappuccio nero, altro circa un metro e sessantacinque. L’oggetto preferito è sempre lo stesso: il telefono, spesso strappato da dietro per poi correre. Anche per questo – come spiega il dirigente della Squadra Mobile, Andrea Crucianelli – gli accertamenti su di lui proseguono. Ma la sua sicuramente non è l’unica mano attiva negli scippi e le indagini proseguono anche in questa direzione.
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