Richetti: i Repubblicani con Anselmo contro gli estremismi
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
La destra ferrarese continua ad agitare in maniera strumentale il criterio di "residenzialità storica" per ottenere un alloggio popolare, dimenticando quello che non ha fatto in questi anni: garantire davvero una casa dignitosa a chi ne ha bisogno
Nell'ultima settimana due sono stati gli incontri a Villanova con Fabio Anselmo e Sabrina Pignedoli e, dice Maria Teresa Pistocchi del Movimento 5 Stelle, "un sos corale si leva dalle piccole frazioni rurali del Comune di Ferrara"
“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
La Conferenza delle donne democratiche di Ferrara, all’indomani di un Primo Maggio che ci ha parlato di lavoro precario, lavoro non sicuro, lavoro povero, ha organizzato un momento di approfondimento sui diritti delle donne
“De Gasperi? Mi coglie impreparato”. È questa la risposta, errata almeno in parte, alla domanda su chi fosse stato il primo presidente della Repubblica – in vista della sua elezione in questi giorni – che Alan Fabbri ha dato all’inviata delle ‘Iene’ Sabrina Nobile e trasmessa ieri sera in prima serata su Italia 1.
Fabbri, tuttavia, è in buona compagnia, con esponenti bipartisan della politica che, nell’ordine, hanno risposto come lui, si sono rifiutati di rispondere o hanno azzardato il numero dei presidenti susseguitisi durante la storia dell’Italia repubblicana.
La risposta di Fabbri, tuttavia, non è completamente sbagliata: De Gasperi fu effettivamente il primo Capo provvisorio dello Stato, ma solo per poco più di una decina di giorni e ad interim.
A servizio dei lettori, un breve ripasso di storia: il 2 giugno 1946 si tiene il referendum tra monarchia e repubblica. Vincerà la repubblica, ma per conteggiare i voti servono quasi due settimane, mentre le tensioni sociali aumentano e culminano con gli scontri di Napoli dell’11 giugno. Nella notte successiva, visti gli avvenimenti in corso, il consiglio dei ministri decide di far entrare in vigore immediatamente il decreto legislativo luogotenenziale numero 48 del 1946, il quale indicava che in caso di passaggio alla repubblica le funzioni di Capo dello Stato venissero affidate al presidente del consiglio dei ministri. All’epoca la Corte di Cassazione non aveva ancora finito di contare tutti i voti, rinviando la proclamazione definitiva del risultato al 18 giugno, anche se già il 10, sulla base dei voti arrivati da una parte delle sezioni circoscrizionali, una somma dei dati arrivati aveva già esplicitato il risultato.
De Gasperi, all’epoca presidente del consiglio, ottiene così l’incarico, anche se ufficialmente il suo mandato comincia il 18 giugno del 1946, dopo la pronuncia della Cassazione. 10 giorni dopo l’assemblea costituente vota Enrico De Nicola come nuovo Capo provvisorio dello Stato. Il primo luglio De Nicola giura. L’elezione a Capo provvisorio dello Stato gli conferisce tuttavia il mandato per solo un anno, alla scadenza del quale le forze politiche dell’epoca non avevano ancora trovato un accordo su un altro nome. Per cortesia istituzionale De Nicola si dimise lo stesso adducendo problemi di salute, ma venne rieletto a larghissima maggioranza per un altro anno il 25 giugno del 1947. In ossequio alle disposizioni transitorie e finali della Costituzione il primo gennaio del 1948 assume il titolo di Capo dello Stato – non più provvisorio – esercitando il suo mandato fino alla scadenza del secondo anno, venendo sostituito da Luigi Einaudi il 12 maggio 1948.
Fabbri si potrà rifare facendo noatre che anche le ‘Iene’ sono incorse in un errore. Nel sottopancia han scritto “onorevole”, ma il politico ferrarese per ora è solo consigliere regionale.
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