Non passano nemmeno 24 ore e la Fondazione Carife, dopo aver appreso del dietrofront di Caricento nella trattativa per l’acquisto della Cassa di Risparmio di Ferrara, sottoposta dal maggio 2013 al commissariamento di Bankitalia, replica con un appello ad accelerare i tempi.

Non sono ancora noti i motivi che hanno portato la banca centese a rinunciare all’affare con una decisione affidata ieri a un breve comunicato, nel quale peraltro l’istituto ha ribadito il proprio impegno alla riservatezza, ma la Fondazione Carife ha voluto comunque ringraziare Caricento per “l’impegno e l’attenzione profusi nelle verifiche e per la riservatezza sempre dimostrata e ribadita anche nel comunicato stesso”.

Nel comunicato odierno la Fondazione prende atto del comunicato Caricento con il quale l’istituto di credito ha reso nota “la conclusione dell’ipegnativo percorso della complessa data room afferente il gruppo Carife, facendo altresì presente che “le risultanze non hanno fatto emergere riscontri che possano far figurare, allo stato, la fattibilità din una proficua operazione di integrazione tra le due storiche casse del territorio””. Una presa d’atto accompagnata dall’auspicio che nello stesso tempo “si sciolgano in tempi rapidi le condizioni che, allo stato, non hanno ancorqa consentito di giungere alla positiva soluzione della procedura commissariale, confidando che Carife possa quanto prima trovare, nella collaborazione con un partner, le giuste opportunità per valorizzare adeguatamente le proprie risorse ed il proprio potenziale”.

“Fondazione Carife – conclude la nota – ribadisce il proprio impegno a raggiungere questo obiettivo e ringrazia gli Organi Commissariali e tutti coloro che a loro volta si adoperano a tal fine”.