Cronaca
12 Ottobre 2014
Il corteo di Animal Defenders davanti allo stabulario dell’università

La spedizione dei mille contro la vivisezione

di Redazione | 3 min

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(foto dal profilo facebook di Animal Defenders)

Erano più di mille ieri pomeriggio di fronte allo stabulario dell’università di Ferrara, dove si trovano i laboratori del dipartimento di scienze biomediche e chirurgo-specialistiche dell’ateneo e dove si trovano gli animali utilizzati ai fini di sperimentazione scientifica.

Al corteo nazionale contro la sperimentazione animale organizzato da Animal Defenders hanno aderito anche Lav Ferrara, Comitato Montichiari contro Green Hill, Animalisti Italiani Bologna, Aanimo, AnimAnimale, I-Care, BolognAnimale, Animal Liberation, No Rbm – No Vivisezione, Animal Amnesty, L.I.D.A. Firenze, Zoe associazione, Oipa Ferrara, Lega del Cane Ferrara, Lav Italia, Associazione Gabbie Vuote Firenze, Leal, Irriducibili Toscani_Liberazione Animale, Freccia 45, Fronte animalista, Associazione salviamo gli orsi della Luna, Essere Animali, Associazione Animalisti Italiani Onlus, Avedev, Gruppo Animalista di Solidarietà, Enpa Ferrara, Animaliamo Onlus, A coda alta, Alani Rescue onlus, Venus in fur Oipa Udine, Animalisti Italiani Udine – Noharlan Group, Cani sciolti, Gallinae in Fabula.

I ‘mille’, arrivati da tutta Italia, sono partiti dal piazzale della stazione di Ferrara per arrivare in piazza Ariostea passando da via Mortara, davanti al polo biomedico. Qui c’è stata una sosta con tanto di cartelli eloquenti affissi sui cancelli del dipartimento di Unife: “basta vivisezione, sì alla scienza etica” e “tutti liberi”.

“Presso il polo chimico-biomedico dell’Università è in corso la realizzazione di nuovi laboratori di vivisezione – spiegano gli organizzatori -, i lavori sono stati finanziati attraverso 1.965.962,19 euro di fondi pubblici stanziati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Por Fesr, Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013. All’Università di Ferrara gli animali vengono utilizzati a scopo di ricerca soprattutto negli ambiti delle neuroscienze e della farmacologia, in esperimenti tanto inutili quanto crudeli, anche senza anestesia. Chiediamo ricerca etica, senza animali: per il benessere degli stessi, ma anche per il progresso scientifico e per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

Sul furgoncino che ha tenuto testa al lunghissimo corteo, gli speaker hanno fatto appello ad una ricerca etica, affidabile e predittiva, in quanto nello studio di molecole e dispositivi sperimentali gli effetti sono specie-specifici ovvero variano da specie a specie risultando dunque irrilevanti e inaffidabili nello studio delle patologie umane. Ad affermare ciò è lo stesso Silvio Garattini nel 1985, ricercatore scientifico in farmacologia, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Tra i partecipanti alla manifestazione si è distinta una donna in sedia a rotelle sfoggiando il seguente cartello “Finché la ricerca sarà di retroguardia non guarirò mai”.

La protesta era accompagnata da una petizione online, sottoscrivibile sul sito www.animaldefenders.it, con la quale si chiede “che i fondi destinati all’Università di Ferrara, così come a tutti i laboratori di ricerca in Italia dove viene praticata la sperimentazione animale, vengano utilizzati per sviluppare i metodi sostitutivi che non comprendono l’utilizzo di animali, così come già sta accadendo in numerosi poli di eccellenza all’estero: per il benessere degli stessi, ma anche per il progresso scientifico e per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

La manifestazione si è conclusa nell’ovale di piazza Ariostea intorno alle 18, con una conferenza tenuta dal dott. Massimo Tettamanti, chimico ambientale e responsabile legale del progetto Italia Senza Vivisezione, e dalla dott.ssa Valeria Roni, consulente scientifico Lega Antivisezionista.

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