Bondeno. Il Borgo di Stellata si arricchisce di una nuova perla, vicino al Po: un osservatorio astronomico, che costituirà un punto di osservazione del cosmo, finalizzato all’attività didattica, coordinata con il vicino museo civico, e alla ricerca scientifica, in collaborazione con le Università di Padova e Bologna. Lo si è appreso martedì, dopo che è stata scoperta una targa che intitola ufficialmente la struttura alla figura di Giovanni Battista Riccioli. Un astronomo gesuita stellatese, vissuto a cavallo del XVI e del XVII secolo.
“Il progetto di questo punto di osservazione delle stelle parte dall’epoca precedente al terremoto – ha spiegato il sindaco Alan Fabbri –. Il Comune era intenzionato a creare qui questa struttura, per le capacità ricettive di Stellata, che gli vengono riconosciute ad ogni manifestazione e che sono sotto gli occhi di tutti anche durante questi giorni di Sagra dell’Anitra. Il progetto finanziato dall’ente per circa 40mila euro ha consentito a diverse aziende locali di lavorare alla realizzazione dell’opera. Non dimentichiamo nemmeno la Rocca Possente, che avrà bisogno di un importante intervento di recupero dopo il terremoto”.
Il dottor Gavioli (presidente del gruppo astrofili Asa) e Daniele Biancardi (direttore del museo di Stellata) hanno parlato della finalità della struttura; diversa dall’osservatorio presente all’agriturismo La Florida, poiché non si tratterà di un punto di osservazione a scopi divulgativi per un pubblico eterogeneo, ma un luogo dove svolgere ricerca scientifica in collaborazione con il museo, il Gruppo Archeologico e alcuni atenei. Tra i collaboratori: il fisico Pietro Bergamini, l’astronomo Sandro Zanarini e Marco Botti, che a breve presenterà due libri. “Archeo-astro” sarà – avverte Biancardi – il marchio che contraddistinguerà l’attività del borgo, “perché sempre più spesso l’archeologia si occupa di antiche forme di studi della volta celeste”. E’ stata ricordata anche l’importante vita dell’astronomo gesuita Riccioli, originario di Stellata, che, afferma Biancardi, “assegnò un nome ad ogni cratere lunare”.
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