Cronaca
18 Maggio 2014
Servono 1,5 milioni di euro per evitare altri 'ponti della morte', ma la Provincia deve darne 2 allo Stato per tagli Irpef del Governo Renzi

La Provincia pronta a chiudere centinaia di km di strade

di Marco Zavagli | 2 min

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admin-ajax (37)O si trovano i soldi per risistemare le strade o, da un momento all’altro, la Provincia potrebbe decidere di chiudere centinaia di chilometri di carreggiata nel territorio ferrarese. È l’alternativa che, stando a fonti vicine alla presidenza, la presidente Marcella Zappaterra sottoporrà al prefetto di Ferrara Michele Tortora e per suo tramite al Governo in un incontro fissato probabilmente per domani.

Il motivo di una scelta così forte è da ricercare nei tagli che Renzi ha disposto per finanziare il bonus di 80 euro: la Provincia è infatti chiamata a versare 2 milioni di euro nelle casse dello Stato per finanziare il bonus Irpef – uno dei cavalli di battaglia del decreto “Italia coraggiosa” – ma per effettuare la manutenzione delle strade, ne servirebbero almeno 1,5 e la Provincia, a questo punto, non ha idea di dove trovarli. Tutto nasce dalle conseguenza giudiziarie della ‘strage di Massenzatica’ dello scorso 18 marzo quando una Bmw precipitò da Ponte Trepella portando alla morte per annegamento dei quattro ragazzi che vi erano a bordo.

Per quel fatto la procura di Ferrara ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico della presidente della Provincia, dell’assessore alla viabilità Davide Nardini, dell’ingegnere capo della Provincia e degli amministratori del comune di Mesola. Dopo l’incidente la Zappaterra commissionò ai suoi tecnici uno studio approfondito sullo stato dei ponti lungo le strade provinciali in modo da avere un quadro degli interventi necessari per scongiurare altre possibili stragi. Il risultato, a quanto si apprende, sarebbe allarmante: lungo i 900 km di strade ferraresi i potenziali ‘ponti della morte’ sarebbero più di uno e per renderli sicuri servirebbero, appunto, interventi per almeno 1 milione e mezzo di euro.

La Zappaterra si trova così con una grossa patata bollente in mano proprio quando il Governo ha deciso di depotenziare l’ente di cui è presidente, trasformando il suo in un incarico a titolo gratuito per svolgere l’ordinaria amministrazione ma con tutte le responsabilità civili e penali che pendono ancora sulla sua testa. E lei, di assumersi la responsabilità di altre morti in qualche modo scongiurabili non ne vuole sapere e così rilancia: o il Governo trova il modo di dare i soldi necessari a sistemare le strade provinciali e renderle più sicure, o in quelle strade non potrà più circolare nessuno.

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