Il progetto si chiama Tur.Rivers e il suo obiettivo è promuovere e sviluppare il potenziale di attrazione del turismo fluviale dei Grandi Fiumi del nord (Il Po, l’Adige e il Brenta) e dell’ambiente circostante, attraverso lo studio e il confronto con altre aree europee caratterizzate dalla presenza di fiumi e zone umide. Il progetto, promosso da diversi Gruppi di Azione Locale, tra i quali Delta 2000, ha portato nei giorni scorsi un gruppo di operatori turistici alla scoperta della Camargue, la celebre zona del Sud della Francia che comprende il Delta del Rodano, molto simile come ambiente naturale al Delta de Po Emilia-Romagna. Un viaggio di studio per fare letteralmente il confronto con la proposta turistica del Delta francese e capire cosa si può fare per migliorare la fruizione del Po e dello splendido ambiente naturale del nostro Delta. Nel corso di quest’esperienza, infatti, gli operatori turistici hanno potuto confrontarsi con esperti francesi del settore in ambito di cicloturismo, turismo fluviale e diversificazione delle aziende agricole.
Ad accompagnare gli operatori anche Angela Nazzaruolo, Coordinatrice Gal Delta 2000, che ha sottolineato l’importanza del progetto. «Lo study tour in Camargue ha messo a contatto gli operatori del settore con l’esperienza francese, molto positiva dal punto di vista di servizi, comunicazione, e per l’approccio nella programmazione degli interventi tra pubblico e i privati. Per me è stato un piacere vedere l’entusiasmo dei nostri operatori e la loro volontà di conoscere la realtà francese per trovare nuove idee e progettare insieme il nostro territorio.» Presente anche Milena Medici del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna che ha definito il viaggio: «Un fruttuoso incontro con i rappresentanti locali e le istituzioni della Camargue, per conoscere i loro progetti locali e da questi trarre spunto per dare nuove opportunità di visita e fruizione al nostro Delta.»
E’ stata davvero tanta la soddisfazione degli operatori turistici in Camargue come ha perfettamente espresso Sonia Turra, titolare di un’azienda agricola a Jolanda di Savoia che ha sottolineato la «Forte sinergia tra enti pubblici e aziende agricole per darlo loro opportunità di diversificazione del reddito agricolo. Grande attenzione per la valorizzazione dei prodotti tipici venduti con il marchio del Parco della Camargue e il coinvolgimento di tutti gli operatori per creare un indotto turistico completo che collega il mare all’entroterra. Per Dario Guidi, operatore nell’ambito dei Servizi Turistici e ambientali: «Dalla Camargue, territorio che seppur molto più vasto, è simile al nostro abbiamo tanto da imparare a livello di proposta turistica. La cosa che mi ha colpito, oltre alla vastità e alla bellezza degli ambienti incontaminati, è la cura degli operatori e delle persone nei confronti del territorio e la coerenza dell’offerta: vasta, diversificata in base al tipo di turista e comunicata in modo semplice. A livello di fruizione dei fiumi, in Camargue ci sono corsi d’acqua ampi e completamente navigabili da grandi imbarcazioni sulle quali è possibile anche mangiare e dormire. Mancano invece le barche più piccole perché comunque in alcune zone è vietata la navigazione per preservare l’ambiente.»
Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Emilia-Romagna, Asse 4 Attuazione dell’approccio Leader Mis.421 Cooperazione Azione di informazione e/o formazione degli operatori.
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