Economia e Lavoro
15 Giugno 2025
Sulla tratta l'arrivo è puntuale solo nel 79,7% dei casi, secondo solamente a quello che connette Reggio Emilia a Guastalla che arriva in oraria nel 75,2% dei casi

Treno Ferrara-Codigoro, tra i più ritardatari in Regione

di Redazione | 2 min

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La puntualità dei treni in regionali di Trenitalia Tper stenta e, comunica Federconsumatori, quelli arrivati entro 5 minuti di ritardo sono il 90,7%, cifra al di sotto dello standard minimo contrattuale fissato al 91% dei treni circolanti.

Si tratta di una media annuale che comprende sia le tratte regionali proprietà della Regione Emilia Romagna, che i treni in servizio sulle tratte nazionali di Rfi. A causare le violazioni più pesanti sono le tratte di Fer e tra queste, una delle “maglie nere”, riguarda il treno che da Ferrara raggiunge Codigoro. Solo nel 79,7% dei casi arriva entro i 5 minuti di ritardo mentre a fare peggio si trova solamente quello della tratta Reggio Emilia Guastalla che arriva in orario il 75,2% delle volte.

“Il mancato raggiungimento degli standard minimi contrattuali – fanno sapere da Federconsumatori – comporta per il gestore Trenitalia Tper le previste penalità calcolate mensilmente e applicate a fine anno in sede di conguaglio del corrispettivo contrattuale. Una soluzione puramente contabile che non porta alcun beneficio all’utente che ha subito il disservizio conseguente al ritardo e per cui non avrà diritto ad alcun indennizzo”.

Oltre ai casi di particolare gravità citati precedentemente il sindacato ricorda “che da diversi anni su molte tratte regionali nel periodo estivo vengono attuate interruzioni della durata di 2/3 mesi giustificato con la sospensione scolastica fornendo di fatto un servizio stagionale”.

Federconsumatori fa però notare che “una recente indagine svolta dalle Associazioni dei Consumatori in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia ha certificato che sulle linee regionali di FER solo il 17% degli utenti viaggia per ragioni di studio mentre per oltre il 78% utilizza il treno per lavoro e svago”.

Chiaramente concordano “sulla necessità di effettuare lavori necessari all’adeguamento tecnologico delle tratte ferroviarie regionali di Fer in particolare per il completamento della elettrificazione e degli impianti alle necessarie norme di sicurezza”. Suggeriscono però la necessità di riconsiderare “sia per Fer che, in misura minore per Rfi, le modalità attuative di queste interruzioni del servizio ferroviario, limitando nel tempo questi periodi di sospensione”.

“Mentre si propone in tutte le sedi la mobilità sostenibile – concludono -, si attivano per lunghi periodi dell’anno i bus sostitutivi del servizio ferroviario che vanno ad aggiungersi agli autobus del TPL e la mobilità privata. La Regione Emilia Romagna quale committente del servizio ferroviario regionale deve riuscire a coniugare le necessità di ammodernamento infrastrutturale con le esigenze di questi utenti. Sommare disagi ricorrenti a mancati miglioramenti allontana la potenziale utenza e alimenta il clima di contestazione di alcune tratte ferroviarie, un lusso che di questi tempi nessuno si può permettere”.

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