Cronaca
14 Giugno 2013
Un visitatore ha un malore a Cona e aspetta sdraiato a terra sotto la pensilina dell’autobus

L’ambulanza impiega 15 minuti per pochi metri

di Redazione | 2 min

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admin-ajax.phpL’ambulanza ha impiegato un quarto d’ora per fare pochi metri. Ieri mattina un visitatore ha avuto un malore a Cona e ha dovuto aspettare, sdraiato a terra sotto la pensilina dell’autobus, circa quindici minuti prima di essere soccorso. L’ambulanza di stanza all’ospedale è stata tagliata per motivi economici riducendo la presenza a quattro mezzi dell’emergenza di giorno e tre di notte.

Una situazione sconcertate che il segretario generale della sanità della Cgil di Ferrara Cristiano Zagatti e il segretario della Funzione pubblica della Cgil Marco Blanzieri ritengono “inaccettabile e incomprensibile all’interno di quello che era stato definito il quarto ospedale d’Europa per tecnologie e potenzialità”.

La causa dell’ennesimo episodio di malasanità viene addebita dai due sindacalisti nella “poca collaborazione tra le due aziende, carenza di strategia sanitaria e la presenza di procedure imprecise, questo secondo noi all’origine del problema”. Quando fu stilata la procedura per soccorrere eventuali visitatori che accusassero malori nell’area esterna all’ospedale, erano presenti nel comune di Ferrara cinque mezzi dell’emergenza di giorno e quattro di notte, di cui uno fisso in pronto soccorso a Cona. Quello era il mezzo che doveva intervenire per il soccorso ai visitatori.

“Chiaramente abbiamo espresso formalmente le nostre preoccupazioni alle direzioni generali – continuano Zagatti e Blanzieri -, preoccupazioni che sono quelle di chi lavora e pensa che la sanità debba funzionare bene (alleghiamo documento della gestione dell’emergenza intraospedaliera). Nonostante ciò, ad oggi, se un visitatore sta male davanti alla porta di ingresso o nel parcheggio dell’ospedale di Cona, parte un’ambulanza, nella migliore dell’ipotesi se libera da Ferrara Corso Giovecca, nella peggiore delle ipotesi se libera da Porotto”.

Eppure i sindacati hanno denunciato più volte le carenze organizzative, portando proposte concrete anche nella Conferenza Territoriale Socio Sanitaria. “Ma è sempre più chiaro il pensiero di chi da queste situazioni di mal gestione immagina… profitto, sulla pelle (la seconda) dei cittadini. Quando poi le basi per un sistema privato vengono gettate da chi gestisce oggi il pubblico il gioco è fatto”.

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