Politica
19 Aprile 2013
La sospensione dei mutui per il sisma di maggio permette di chiudere con un avanzo di 1,7 milioni

Terremoto ‘benefico’ anche per il bilancio della Provincia

di Redazione | 5 min

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torre castello terremotoIl Consiglio provinciale approva il rendiconto del 2012. Consuntivo che si chiude con un avanzo di amministrazione di 1,7 milioni.

Come spiegato dall’assessore al Bilancio, Davide Nardini, l’attivo è dovuto principalmente alla sospensione del pagamento delle rate dei mutui, come concesso dalla normativa per i territori riconosciuti dentro il cratere del sisma del maggio 2012.

In tutto si tratta di circa 3,2 milioni, di cui una parte utilizzati per diminuire il debito dell’ente, consentendo di centrare i parametri di legge che regolano il rosso degli enti locali sia per il 2013 (6 per cento) che per il 2014 (4 per cento).

Il resto, e cioè appunto 1,7 milioni, la Provincia ha deciso di destinarli principalmente a tre capitoli: manutenzione della viabilità, edilizia scolastica e sicurezza degli edifici di proprietà.

A questo punto l’assessore Nardini è passato ad illustrare i quattro punti che hanno maggiormente caratterizzato l’azione amministrativa del Castello Estense.

“Per prima cosa – ha detto –  non siamo interessati al decreto del governo per quanto riguarda il pagamento dei pregressi che le amministrazioni pubbliche debbono alle imprese”. La Provincia di Ferrara infatti paga a 30 giorni e nel solo 2012 si tratta di circa 23 milioni complessivi interamente saldati al sistema delle imprese fra Idrovia, viabilità e altro.

Il secondo punto ha riguardato il terremoto del maggio 2012. Una quarantina sono stati i dipendenti, tutti con competenze tecniche specifiche, messi a disposizione per le varie esigenze dei Comuni colpiti dal sisma.

Successivamente è stato costituito il Centro di coordinamento provinciale con un’ulteriore dotazione di una ventina di persone, anch’esse tutte dipendenti dell’ente, per le operazioni di accoglienza e censimento della popolazione ospitata nei campi e negli alberghi, oltre alle mansioni di contabilità delle varie operazioni. In tutto sono state lavorate almeno mille schede di richieste.

Circa 2,9 milioni sono poi stati spesi perché la rete scolastica fosse pronta per l’inizio del nuovo anno scolastico senza alcun ritardo. “E il 17 settembre scorso – sottolinea l’assessore – l’anno ha potuto iniziare per tutti i 15mila studenti della provincia”. Altri 1,250 milioni sono stati da poco appaltati per il ripristino dell’Isit Bassi-Burgatti di Cento, fortemente lesionato dalle scosse del 20 e 29 maggio. A questi si aggiungono i 500mila euro messi a disposizione dalla Regione per l’acquisto e la posa dei moduli scolastici per ospitare una quindicina di aule.

Terzo punto è stato la Spending Review, sinonimo di tagli. La sola Provincia estense infatti ha subìto sforbiciate pari a 7 milioni fra 2011 e 2012 e un’ulteriore riduzione è in arrivo per il 2013 di 5,8 milioni. E la musica non cambierà per il 2014 e 2015.

“Di questo passo – ammonisce Nardini – potremmo anche non essere più in grado di pagare gli stipendi; ed è molto probabile – aggiunge – che la presidente partecipi ad un’iniziativa Upi per denunciare agli organi istituzionali competenti che presto le Province non saranno più in grado di garantire la sicurezza sulle strade e negli edifici scolastici”.

Da qui l’ultimo punto sul processo di riorganizzazione-abolizione delle Province. “Punto sul quale non siamo d’accordo – puntualizza ancora Nardini – così come non lo siamo stati sull’ipotesi di una loro trasformazione in enti di secondo grado”.

“Se il numero giusto delle Province è 51–52 rispetto alle attuali 107 – ammette l’assessore al Bilancio – cionondimeno le funzioni e l’eleggibilità diretta devono rimanere come sono adesso”.

L’ipotesi, in altri termini, di un reale risparmio della spesa pubblica riguarderebbe la riduzione del numero delle Province a quello già formulato dal governo, a patto che parallelamente diminuiscano anche gli uffici periferici dello Stato.

Per Sergio Guglielmini (Pd, voto sì) si tratta di “Una Provincia il cui bilancio consuntivo dimostra che continua a svolgere il proprio compito fino alla fine, nonostante la grave crisi economica anche per gli enti locali. Un ente che nel 2012 investe 23 milioni sul territorio, dimostra fedeltà verso le imprese rispettando i tempi di pagamento a garanzia della tenuta del sistema economico. Una Provincia che nel 2012 con uomini, mezzi e risorse ha saputo affrontare insieme con il sistema territoriale e la Regione l’emergenza sisma. Una Provincia che pur non conoscendo il proprio futuro non vuole venire meno al suo ruolo istituzionale anche in condizioni normative che continuano ad esserle avverse. Su questa strada si annuncia una scomparsa dell’ente Provincia non per mancanza di volontà ma per inedia”.

Ugo Taddeo (Liberi e Forti) ha dichiarato la propria astensione motivando: “Manteniamo con coerenza un comportamento di astensione, così come fatto con tutti i provvedimenti dopo l’emergenza terremoto di natura economica e di bilancio. In un momento nel quale calano i trasferimenti e in cui la Spending Review impone obblighi di risparmio e vincoli di spesa, è oggettivamente difficile fare un bilancio capace di affrontare le cose. In più con un quadro istituzionale e normativo indecente, che non ha ancora stabilito, ad un anno dalla scadenza elettorale, la sorte delle Province”. Astenuto anche Alessandro Rorato (Gruppo Misto), ma si tratta di “una benevola astensione, visto che era impossibile mantenere gli impegni assunti preventivamente con i continui tagli, con l’emergenza terremoto e con una situazione di grave incertezza sulla sorte delle Province”. Voto contrario invece da paret di Fabio Bergamini (Lega), secondo cui “lo pseudo governo Monti anche questa volta, come alla fine del 2012, si presenta senza coraggio né il tempo di fare le riforme corrette ed eliminare gradualmente le Province, collocando le loro competenze istituzionali. Invece si cerca di ammazzarle togliendo loro l’ossigeno necessario”. Voto no anche da parte di Davide Verri (Per Noi) che ha dichiarato: “C’è un avanzo perché non sono stati fatti investimenti. Nel 2011 è stata aumentata l’Rc Auto per un totale di 4,5 milioni di incasso, dei quali solo un milione è stato speso in edilizia scolastica, contrariamente a quanto annunciato: scuole e strade. Non sono state dette le cose come stanno. L’avanzo è anche frutto di un pesante giro di vite sulla tassazione. È un bilancio ben redatto per non far comprendere questa realtà delle cose”.

Al termine delle dichiarazionii di voto il rendiconto 2012 della Provincia ha ottenuto 16 voti favorevoli (Pd, Prc), 5 contrari (Pdl e Lega Nord) e 3 astensioni (Liberi e Forti).

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