Cronaca
15 Marzo 2013
Confermata in Cassazione la condanna a 3 anni e 5 mesi per violenza sessuale

Stuprò la moglie con un coltello alla gola

di Marco Zavagli | 2 min

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admin-ajax.phpLa III Sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna inflitta in primo grado e confermata in appello per un ferrarese del ’49, imputato di violenza sessuale aggravata e di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Se nei primi due gradi di giudizio la pena era stata di 3 anni e 6 mesi, nell’ultimo grado è venuto a cadere per prescrizione l’accusa di maltrattamenti e la pena è passata a 3 anni e 5 mesi.

I due si conobbero all’estero. La vittima, 42 anni, assistita dagli avvocati Cinzia Rizzatello e Barbara Simoni del foro di Ferrara, raggiunse il futuro marito in Italia e qui si sposarono. Lui la sposa e la porta in Italia con sé. Il matrimonio però si rivela presto tutt’altro che idilliaco per la ragazza. Come denuncerà in seguito, dal marzo 1996 al febbraio ’98 sarebbe rimasta vittima di gravi maltrattamenti. A cominciare da offese pesanti e percosse per finire con la segregazione in casa e la violenza sessuale.

Quest’ultimo episodio la vide subire un rapporto sessuale contro la sua volontà dietro la minaccia di un coltello alla gola. Solo allora la donna trovò la forza di scappare di casa e rivolgersi a Caritas e servizi sociali.

In aula lui ammise solo di averle dato qualche schiaffo, perché ossessionato dal fatto che lei lo potesse tradire. Tanto che dopo la prima separazione l’aveva convinta a tornare a casa redigendo un decalogo delle cose da non fare più per non farle subire altri patimenti. Al cugino– anche questo emerso in dibattimento – confidò, vantandosene, di averla brutalizzata.

Forte di quella sentenza la donna chiese, e ottenne, il divorzio. Ora la vicenda penale si è chiusa con la sentenza definitiva.

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