Polstrada sequestra tre tonnellate di vongole illegali
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 30 immobili a due persone residenti ad Argenta che si sarebbero rese responsabili dei reati di autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e appropriazione indebita
Avrebbero messo in piedi un giro di droga - in particolare di hashish e cocaina - all'interno del carcere di via Arginone dove, tra il 2020 e il 2022, erano detenuti. Protagonisti della vicenda cinque uomini, tre italiani di 35, 36 e 42 anni, un 32enne albanese e un 42enne moldavo, oggi a processo
È stato identificato e sottoposto alla misura dell'accompagnamento in stato di flagranza, per i reati di tentata rapina in concorso e porto di armi atti a offendere, il 14enne di origini nordafricane che, verso le 19 di sabato (29 novembre) scorso, assieme ad altri due complici, ancora ignoti, ha minacciato e spintonato due studenti coetanei
Durante il confronto tra i sindaci del Basso Ferrarese e l'assessore regionale Massimiliano Fabi all'ospedale del Delta di Lagosanto, c'è stato spazio anche per affrontare la questione legata all'inchiesta della Procura di Ferrara all'interno del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita
Aveva denunciato il marito e il vicino di casa l’uno per sfruttamento della prostituzione e l’altro per averla violentata insieme ad altre persone non identificate. Ma di riscontri, a quella denuncia, ieri in tribunale se ne sono avuti pochi. Davanti al tribunale collegiale di Ferrara si è presentato solo il vicino di casa, assistito dall’avvocato Andrea Zamperlin, mentre il marito, difeso dall’avvocato Michele Chiaromonte, è irreperibile.
Lei, ex spogliarellista che lavorava in un night in provincia di Ferrara, si è costituita parte civile. Proprio all’interno di quel night, secondo la donna, all’epoca poco più che ventenne, avvenne lo stupro di gruppo, che sarebbe stato compiuto sotto il benestare del coniuge, per “onorare” dei debiti. I fatti risalgono al periodo 2005-2007. Successivamente la donna venne seguita da una struttura per problemi sanitari. Uscita dalla terapia denunciò il marito in un primo momento anche per abusi e maltrattamenti sulla figlia di 2 anni che hanno in comune. Quell’accusa venne archiviata perché insussistente. Nel 2010 la coppia si separa e parte la denuncia sempre nei confronti del marito e di altre tre persone per violenza sessuale di gruppo. I due presunti complici non vennero mai identificati a causa delle contraddittorie versioni offerte dalla vittima agli inquirenti.
Il pm chiese l’archiviazione anche queste ipotesi di reato, ma il gip scelse di procedere per verificare la fondatezza delle accuse. E così ieri in udienza è stata sentita la donna, che non ha saputo indicare l’albergo dove sostiene di esser stata costretta a prostituirsi. Nemmeno nei registri delle strutture ricercate compare il suo nome. Anche il luogo dove venne stuprata lascia spazio a perplessità, dopo la smentita di una testimone ascoltata ieri dai giudici Marini, Giorgi e Attinà.
“Secondo me questo era un processo che nemmeno si doveva fare – commenta a margine dell’’udienza l’avvocato Zamperlin -; troppi sono i riscontri che mancano alla versione della signora. bene aveva fatto il pm a chiedere l’archiviazione”.
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