Tomasi con i suoi legali

Il fatto non sussiste. Gianfranco Tomasi e i due figli Massimiliano e Aldo sono stati assolti con formula piena nell’ambito processo Eurogroup. Al termine dell’udienza di ieri in rito abbreviato, il gup Piera Tassoni ha emesso la sentenza che rigetta la richiesta della procura di condannare gli imprenditori comacchiesi a due anni e mezzo per uso di false fatturazioni per operazioni inesistenti.

Secondo l’accusa i Tomasi avevano utilizzato fatture per operazioni soggettivamente inesistenti emesse dalla ditta Eurogroup nei confronti di tredici società. Fatture che secondo le indagini della finanza sarebbero state irregolari. Eurogroup era la azienda di forniture edili di Codigoro fallita nel 2007. Le tredici società invece facevano capo ai Tomasi jr. Secondo gli addebiti le fatture sarebbero state intestate alle società dei Tomasi per permettere di abbattere costi e imposte.

Il giro di fatture (irregolari secondo la guardia di finanza che svolse le indagini) avrebbe coperto, secondo la procura di Ferrara, un giro di affari di circa 50 milioni di euro.

E invece niente di tutto questo. Il fatto non sussiste, recita la formula della sentenza del giudice. E allora, quando si spalancano le porte dell’Aula C del tribunale di Ferrara, Gianfrnaco Tomasi può esultare: “Giustizia è fatta”. “Devo riconoscere – confida ai cronisti – che a conclusione di una lunga e dolorosissima vicenda che ha colpito pesantemente la mia famiglia, si è avuta la risposta all’accusa rivoltaci. Noi ne eravamo certi fin dall’inizio, anzi, sorpresi che si potesse sostenerla. Le società del Gruppo Tomasi e i loro esponenti non hanno mai avuto parte alle vicende criminose nelle quali si è voluto trascinarci”.

Una parola Tomasi l’ha spesa anche per ringraziare “tutti i giudici che hanno ricercato la verità ed esprimo sentimenti di riconoscenza nei confronti dei professionisti (gli avvocati Filippo Sgubbi e Alberto Bova, ndr) che hanno assistito me e i miei figli nel corso degli ultimi anni. Hanno dato piena dimostrazione dell’assurdità delle accuse infamanti rivolteci. Hanno prodotto sofferenze che non si augurano ai peggiori nemici”.

Una battuta il costruttore l’ha regalata anche sul fronte sportivo. “In quella squadra ho sempre messo soldi miei, senza scaricare un centesimo”. Liberato del peso di questo processo, potrebbe ora fare un pensierino all’acquisto della società? “Ci guarderemo!”.