Eventi e cultura
27 Settembre 2011
Selezione di immagini e documentari realizzati a Ferrara e provincia

Antonio Sturla, Ferrara, il cinema, la storia

di Redazione | 2 min

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L’avventura cinematografica di Antonio Sturla, nato nel 1894, ebbe inizio, sempre a Ferrara nel 1909, quando ancora giovinetto, partecipa alle riprese della pellicola Lucrezia Borgia di Mario Caserini e prosegue l’anno seguente a Roma, presso gli stabilimenti Cines. Nel 1912, realizza, con gli attori della compagnia filodrammatica Estense, Il Baratro, dramma in due tempi ambientato nella “Mala” ferrarese, e la “Comica finale” sotto a chi tocca, nella quale utilizza personaggi noti delle strade cittadine, come le due macchiette: Cavalier Burela e Tugnin D’la Cà D’idio.

Ciò che Pro Loco Ferrara e l’Associazione Fun D’art, presenteranno al pubblico nella serata di giovedì 29 settembre, alle ore 20.45, sarà una selezione di immagini e documentari realizzati da Antonio Sturla, a Ferrara e provincia, in anni che vanno dal 1933 a quelli della ricostruzione e del boom economico nel secondo dopoguerra.

Antonio Sturla, uomo di grande cultura, temerario e insaziabile ricercatore di notizie, non si fermerà un attimo. Già durante la Prima Guerra Mondiale opera dietro la cinepresa sul fronte italo-francese e tornato alla vita civile abbraccia la professione del documentarista, diventando corrispondente del film-giornale d’attualità luce fin dalla sua nascita (1927). Nel 1933 al seguito della spedizione della reale società geografica italiana in India, Ceylon, Tibet sale sulle pendici dell’Himalaya ed è eccezionalmente ammesso nella Città Santa di Lhasa alla presenza del Dalai Lama. Produce, anche in proprio, numerosissimi documentari di carattere scientifico, divulgativo e turistico sulle due sponde dell’Adriatico, sulle bonifiche del ferrarese, dell’Agro Pontino, della Sardegna. Divulgatore della intatta bellezza del delta padano collabora con autori come Fernando Cerchio, Luchino Visconti, Mario Soldati oltre che con i ferraresi Adolfo Baruffi, Michelangelo Antonioni, Florestano Vancini e Renzo Ragazzi.

Nell’immediato dopoguerra, oltre all’incarico di cine-reporter per la settimana Incom, nel 1953 fonda a Ferrara la casa di produzione Phoebus film che esordì col documentario di Florestano Vancini al Filò. Antonio Sturla, per ragioni di salute, dal 1958 dovette “appendere al chiodo” la sua “irrequieta e spericolata cinepresa” mentre il figlio Paolo ne proseguiva l’attività.

Paolo Sturla Avogradri, bravissimo cine-reporter che ha saputo onorare gli insegnamenti del padre, è anche un grande studioso di storia; famosi sono i suoi interventi a molte conferenze e convegni. La sua figura spicca in prestigiose Associazioni culturali e oggi anche in Pro Loco Ferrara di cui è presidente onorario. Paolo sarà presente alla serata e ci guiderà sulle orme del padre introducendo volta per volta questi documentari: Este Viva. Il Palio Di San Giorgio (1933); Amanti senza fortuna (1949); Via Romea (1958); La Ferrara di Giorgio Bassani (1962).

La serata si terrà ugualmente, anche in caso di maltempo, presso l’oratorio dell’Annunziata in via Borgo di Sotto.

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