23 Maggio 2011
Un residente della zona scrive allarmato alla nostra redazione chiedendo interventi

Preoccupazioni per l’eternit all’Ippodromo

di Redazione | 2 min

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Ferrara è il capoluogo di provincia della regione con maggiori dispersioni nella rete idrica (40,2%) e con una spesa media per la bolletta dell'acqua fra le più alte per una famiglia, cioè di 587 euro rispetto alla media regionale di 517 euro (la media nazionale è pari a 478 euro), meno cara solo rispetto a Rimini (606 euro)

Una segnalazione allarmata di un nostro lettore e il successivo sopralluogo che sembra confermare le preoccupazioni. Le foto riprodotte a lato, infatti, mostrano i fabbricati che ospitano le scuderie dei cavalli dell’ippodoromo di Ferrara che, come indicato dallo stesso lettore, avrebbero una copertura in eternit. Il cemento amianto (eternit), come risaputo, è stato messo al bando nel 1992 in quanto ne è stata riconosciuta la natura potenzialmente cancerogena, perché in grado di rilasciare nell’aria fibre di amianto pericolose per la salute se lo stesso eternit dovesse essere danneggiato o rompersi in seguito a particolari eventi. “Sono venuto ad abitare vicinissimo alla via Ippodromo – spiega allarmato il nostro lettore – e ho scoperto che i fabbricati di proprietà della Regione Emilia-Romagna dove vi sono le scuderie dei cavalli ed anche una sede di una contrada del Palio di Ferrara, questi fabbricati hanno la copertura in ‘eternit’.  Attorno al circuito dell’ippodromo c’è una scuola, giochi per bambini, alla sera tanti ferraresi ignari corrono a pieni polmoni vicinissimi a questi capannoni con alti rischi per la salute di tutti quanti, perchè quando c’è vento forte si salvi chi può…è meglio intervenire subito”.

L’eternit è considerato oggi ‘rifiuto pericoloso’, ma il suo utilizzo negli anni ’80 fu massiccio soprattutto per realizzare coperture e per coibentare edifici. Si tratta di un materiale ‘potenzialmente’ cancerogeno, vale a dire che fin tanto che l’eternit si trova allo stato integro non si verifica alcuna dispersione nell’aria di fibre, mentre ciò può avvenire in seguito ad azioni meccaniche o all’aggressione degli agenti atmosferici. Per questo motivo la rimozione dell’eternit viene effettuata da ditte specializzate, sotto la supervisione dell’Azienda Usl, proprio perché durante l’operazione di rimozione le rotture sono possibili. Senza voler destare alcun facile allarmismo, ricordiamo comunque che le segnalazioni sulla presenza di eternit vanno fatte all’Arpa, l’organismo preposto ai controlli in materia, che dopo aver verificato la situazione può richiedere la rimozione dell’eternit ai proprietari degli immobili in cui è presente. Nella fase di rimozione, come detto, interviene poi l’Ausl di competenza.

Per i motivi esposti dal nostro lettore sarebbe comunque prudente verificare, se già non è stato fatto, lo stato di conservazione dei tetti dell’Ippodromo, data anche l’estensione di parecchi metri quadri delle superfici di copertura.

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