Avrebbe aggredito una ragazza di 24 anni, colpendola con un cilindro di ferro di circa 20 centimetri, con l’obiettivo di farsi giustizia da sé dopo qualche parola di troppo volata a seguito di una mancata precedenza.
È quello di cui oggi è accusato un anziano ferrarese di 85 anni, finito alla sbarra con l’accusa di lesioni personali aggravate. Per lui, durante l’udienza di ieri (martedì 23 settembre) mattina, davanti al giudice Sandra Lepore, la Procura di Ferrara ha chiesto una condanna a sei mesi di carcere.
Il fatto risale al 16 novembre 2022 quando, in via Colombarola, tra l’uomo – che stava viaggiando a bordo della propria Renault Clio – e la ragazza – che era in sella alla propria moto Yamaha MT7 – nasce uno dei più ‘classici’ diverbi dovuti alla circolazione stradale, legato a una precedenza che l’anziano non avrebbe dato.
Un diverbio che presto però, secondo l’accusa, sarebbe sfociato in una vera e propria aggressione fisica da parte dell’uomo che, dopo aver impugnato un cilindro di ferro che teneva nascosto in auto, si sarebbe scagliato con violenza addosso alla ragazza, senza darle alcuna possibilità di difendersi o di reagire.
Prima l’avrebbe colpita due volte alla testa, che fortunatamente era riparata dal casco, e poi – una volta scesa dal mezzo – le avrebbe sferrato altri sette colpi tra gamba e fianco destri e braccio sinistro, provocandole ferite giudicate guaribili in dieci giorni. Non contento, le avrebbe infine anche fatto cadere la moto.
Poi si sarebbe rimesso al volante dell’auto e sarebbe fuggito, evitando il tentativo di bloccaggio di un testimone che aveva assistito a tutta la scena e che fu prezioso perché, insieme alla ragazza, oltre a memorizzare la targa dell’auto dell’uomo, riuscì a riconoscere l’anziano dalle fotografie che successivamente gli mostrarono i carabinieri, utili alla successiva identificazione dell’85enne.
Il processo con rito abbreviato tornerà in aula il 20 gennaio, quando il giudice emetterà sentenza.
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