Cronaca
19 Settembre 2025
Già condannato a oltre due anni, un 53enne è a processo per minacce. Dopo aver saputo che la donna aveva raccontato tutto ai carabinieri avrebbe organizzato una spedizione insieme a due amici per intimidirla

Minacce all’ex che lo denunciò per maltrattamenti. Rischia un’altra condanna

di Davide Soattin | 2 min

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Rischia un’altra condanna, questa volta per minacce, il 53enne di Ferrara già condannato lo scorso aprile in primo grado dal giudice Giuseppe Palasciano a due anni e due mesi per maltrattamenti in famiglia nei confronti della 54enne ex fidanzata convivente.

L’episodio – oggi davanti al giudice di pace – riguarda un presunto blitz notturno che l’uomo avrebbe organizzato, dopo aver appreso che la donna, esausta per le botte, le umiliazioni e il clima di sottomissione a cui era costretta, lo aveva denunciato.

Secondo l’accusa, il 53enne – con due amici, un 46enne e una 43enne, anche loro imputati – si sarebbe presentato intorno alle 2 del mattino davanti a casa della 54enne – assistita dall’avvocato Sara Bruno – e, dopo aver tentato di scavalcare il cancello, avrebbe iniziato a minacciarla di morte.

Vieni fuori che ti ammazziamo, vuoi mandare il nostro amico in galera? Scendi giù che ti sistemiamo” le avrebbero detto i tre che, in quella circostanza, erano accompagnati anche da una quarta persona, che però non è mai stata identificata.

Per tutti e tre gli imputati, ieri (giovedì 18 settembre) mattina, la Procura di Ferrara ha avanzato una richiesta di condanna a 300 euro di multa ciascuno. Sarà il giudice di pace a decidere nella prossima udienza, fissata per il 5 marzo.

L’attuale processo – come ricordato – rappresenta la coda di un procedimento penale relativo a una brutta vicenda di maltrattamenti che la donna, stanca del clima irrespirabile in cui viveva, aveva deciso di raccontare tutto ai carabinieri.

Tra i vari episodi denunciati, il più grave risale al 2 maggio 2022, quando l’uomo la trascinò per i capelli facendola cadere a terra e la colpì con calci e pugni in testa, in faccia, sulle spalle e sulle braccia, fino a bloccarla contro la porta di casa. Non contento, le schiacciò la nuca contro il muro e le spense una sigaretta sulla guancia destra, continuando a infierire con spinte, pugni e calci, ignorando le richieste di aiuto della donna che cercava disperatamente di fuggire in auto.

 

 

 

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