Cronaca
8 Luglio 2025
Secondo la consulente della procura per l'arma utilizzata e la zona colpita il gesto avrebbe potuto avere effetti letali, ma il taglio inferto era solo superficiale

Accoltellato alle spalle dall’amico, ma non è mai stato in pericolo di vita

di Davide Soattin | 2 min

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Teoricamente, per l’arma utilizzata e la zona colpita, l’accoltellamento avrebbe potuto avere effetti letali, ma – nel caso specifico – la persona offesa non è mai stata in concreto pericolo di vita, data la superficialità del taglio inferto.

È quanto emerge dall’incidente probatorio nel quale sono state discusse le conclusioni della consulenza del medico legale Alessandra Bergonzini sulle ferite riportate dal 46enne di nazionalità marocchina che, lo scorso 30 novembre, era stato accoltellato alla gola da un proprio connazionale di 42 anni, difeso dagli avvocati Federico Orlandini e Giuseppe Cusato, oggi indagato per tentato omicidio.

Il fatto era avvenuto in via Cavedone, intorno alle 15.30 di un sabato pomeriggio invernale.

A lanciare l’allarme erano stati alcuni passanti che avevano notato un uomo ferito che stava cercando da fuori di bloccare l’uscita della propria casa, tirando la porta verso di sé. All’interno dell’abitazione c’era ancora un amico con cui stava pranzando ma che, poco prima, mentre stava cucinando, questa l’ipotesi accusatoria per cui adesso sta procedendo la pm Barbara Cavallo della Procura di Ferrara, lo aveva colpito alla gola, di fatto sorprendendolo alle spalle con la lama di un cutter.

Sanguinante, l’aggredito – assistito dall’avvocato Massimo Bissi – aveva chiesto aiuto ai vicini, gridando. Subito sul posto erano arrivati l’ambulanza e i carabinieri, chiamati dai passanti, mentre i vicini di casa erano scesi in strada per aiutare il ferito.

I due – questa la ricostruzione avanzata dagli inquirenti – si sarebbero incontrati poco prima di pranzo in un bar per poi trasferirsi nell’abitazione del 46enne per pranzare. Ancora non si conoscono i motivi che possano aver spinto l’amico a colpirlo. Pare – ma tutto è da confermare – che all’origine del fatto ci siano stati motivi di gelosia.

Dopo le medicazioni effettuate sul posto, l’ambulanza del 118 aveva successivamente trasferito il 46ennne all’ospedale Sant’Anna di Cona non in pericolo di vita. Nonostante ciò, tenute in considerazione le caratteristiche della ferita inferta e la collocazione della stessa sulla gola della vittima, la Procura di Ferrara ha comunque deciso di procedere per l’ipotesi di tentato omicidio nei confronti del 42enne che al momento è agli arresti domiciliari.

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