Salute
19 Giugno 2025
Rispetto al 2024 il trend mostrato dal monitoraggio portato avanti mostra un dato positivo ma, dice la direttrice Natalini, "non siamo mai contenti dei risultati ottenuti (vogliamo sempre di più), vorremmo arrivare ad aggressioni zero"

Aziende Sanitarie. Aggressioni in calo nel 2025

di Redazione | 3 min

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Duecentodiciotto aggressioni tra verbali e fisiche nel 2024 contro le 66 dei primi sei mesi del 2025. Un dato confortante quello esposto dalla direttirice delle Aziende Sanitarie Nicoletta Natalini davanti alla quarta commissione consiliare competente proprio in tema di sanità.

Un trend positivo perché se l’andamento dovesse rimanere questo i numeri rispetto allo scorso anno si dimorerebbero in netta diminuzione a dimostrazione del fatto che le attività messe in campo da Ausl e Aosp sono efficaci.

Efficaci ma non sufficienti perché, dice Natalini, “non siamo mai contenti dei risultati ottenuti (vogliamo sempre di più), vorremmo arrivare ad aggressioni zero” e “queste occasioni ci servono per metter in fila tutto quello che abbiamo fatto ma anche per capire se possiamo fare meglio”.

Risultati, quelli esposti da Natalini, ottenuti anche grazie a un maggiore volume si spesa per la mitigazione del rischio con un incremento di circa 600mila euro nella spesa per la vigilanza che le proiezioni attestano, per il 2025 a 2.759.550,06 euro. Implementati anche gli strumenti per gli operatori con un pulsante per le emergenze per segnalare eventuali problemi e la possibilità per gli operatori delle forze dell’ordine presenti con uno spazio fisso all’Ospedale di Cona di individuare rapidamente il luogo di un’emergenza anche grazie alle telecamere installate negli spazi.

Una spesa questa che però non può essere sufficiente a dimostrare il miglioramento del dato. Grande spazio è stato infatti dato alla prevenzione con l’introduzione di figure come il Flow Manger che aiuta nella riduzione del tempo di attesa e ha il compito di agevolare il paziente nel suo percorso di cura. Inoltre, tra le varie misure messe in campo, nel 2024 sono stato effettuati 5 corsi interaziendali sul tema della prevenzione e contrasto delle aggressioni.

Natalini sottolinea anche l’importanza delle campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione. Gli episodi violenti arrivano spesso a seguito di situazioni di tensione e gli operatori ma anche i partenti del paziente devono poter gestire questi momenti che possono crearsi.

Francesco Rendine (Alan Fabbri Sindaco) fa presente che alcune iniziative gli “sembrano volte a nascondere quella che è la verità”. Verità riscontrabile, stando al discorso del consigliere, nella mancanza di medici o di infermieri da cui generano situazioni di tensione dovute alla conseguente inefficienza del servizio.

Natalini sottolinea in più occasioni l’importanza della coesistenza tra prevenzione e repressione facendo notare che “la gravità della pena non è un deterrente” e che “non possiamo militarizzare gli ospedali”. La prevenzione d’altro canto “si focalizza su azioni mirate a ridurre il rischio che un reato venga commesso in futuro” muovendosi sul piano della “probabilità”. Non riuscirà dunque “ad assicurare il contenimento assoluto del fenomeno” ma va “attuata con la cultura alla società volta alla mitigazione del rischio”.

Facendo un focus sui dati relativi al 2024 Natalini evidenzia come i reparti più a rischio siano quelli dei Ps e la categoria più colpita dalle aggressioni gli infermieri. Proprio quest’ultimo dato porta ad avere una percentuale altissima, il 76%, di aggressioni nei confronti delle donne che rappresentano il 70% del personale totale dell’Ausl oltre a essere la grandissima parte delle infermiere. Sono 145 le aggressioni totali verso infermieri e infermiere nel 2024 e di queste 112 sono verso donne mentre se suddividiamo il totale delle aggressioni (218) si nota che 165 sono rivolte a donne mentre 53 a uomini.

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