Il signor Nicola Naomo Lodi, già vicesindaco del Comune di Ferrara, poi assessore con plurime pesantissime deleghe, dopo essere stato sospeso con provvedimento notificato dal Prefetto, si era dimesso, il 17 febbraio scorso, dall’incarico di amministratore per essere stato condannato dal Tribunale di Ferrara a due anni e 10 mesi di reclusione per induzione indebita.
Il reato contestato è grave, tanto da cadere sotto la scure della legge Severino che impone la sospensione da ogni incarico pubblico per colui che subisce condanna anche in via non definitiva.
La Corte Costituzionale lo impone in ossequio alla garanzia dei requisiti di onorabilità che debbono avere gli eletti, a tutela dell’immagine e trasparenza dell’Amministrazione nonchè dello stesso processo democratico.
Nicola Naomo Lodi è, oggi, un semplice cittadino che indubbiamente ha qualche problema, e non di poco conto, con la Giustizia.
Il fatto che sia stato considerato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Ferrara come ‘autorità’, tanto da doverlo invitare ed ospitare in tribuna riservata, alla recente festa annuale dell’Arma, non può non sorprenderci.
Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, mi fa sapere che il Comune non c’entra. L’invito in questione “non è in alcun modo transitato attraverso gli uffici comunali”.
Come consigliere comunale ma anche come cittadino, mi aspetto una qualche spiegazione poichè è fuori discussione l’altissimo valore simbolico ed istituzionale di quell’evento che prevede un cerimoniale tanto solenne quanto rigoroso.
Il silenzio, in questo caso, non sarebbe oro ma foriero di inquietudine.
Apprendo oggi dalla stampa locale che “nel frattempo il signor Nicola Naomo Lodi ha avuto un importante riconoscimento dalla Lega a livello regionale: responsabile immigrazione e sicurezza per l’Emilia Romagna”.
Sul giornale Lodi cita il sottosegretario all’Interno Molteni che avrebbe sempre parlato di Ferrara come modello sul versante della sicurezza.
Merito di Lodi?
Così non la pensano i Carabinieri che lo denunciarono per un reato che oggi sarebbe gravissimo: fare le barricate, però, anti migranti.
Sempre dalla stampa di allora apprendo che fu condannato a pagare 1620 euro di ammenda.
Come andrebbe oggi se lo rifacesse? Quel che posso dire ora è che, per il momento, non mi pare che avere un incarico di partito (pure se questo è la Lega), possa qualificarne il beneficiario come pubblica autorità.
O forse mi sono perso qualcosa?
Fabio Anselmo, capogruppo Lista Anselmo
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