Cronaca
31 Maggio 2025
Alla pena si aggiunge una provvisionale da 3.500 euro con sospensione subordinata al pagamento di quest'ultima entro 90 giorni dalla sentenza

Un anno e sei mesi al 53enne che picchiò la compagna

di Pietro Perelli | 2 min

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Un anno e 6 mesi con provvisionale da 3.500 euro e sospensione della pena subordinata al pagamento di quest’ultima entro 90 giorni dalla sentenza.

È il verdetto emesso dal giudice Giuseppe Palasciano nei confronti di un uomo di 53 anni – che lavora come autista della ambulanze fuori provincia – per aver picchiato l’ex compagna, una dottoressa di 48 anni in servizio presso l’ospedale di Cona.

La Procura aveva chiesto sei mesi per i due episodi contestati all’uomo, che si è visto triplicare la pena inflittagli dal giudice dopo essere finito a processo con l’accusa di lesioni personali, aggravate dalla presenza del figlio.

Il primo episodio contestato risale al 25 aprile 2023 quando l’uomo avrebbe colpito la donna con uno schiaffo fortissimo al volto, facendola sbattere contro uno spigolo, e poi le avrebbe sferrato un calcio al sedere e uno alla caviglia, provocandole delle lesioni giudicate guaribili in sette giorni.

Il secondo episodio qualche mese dopo, il 21 giugno. In quella circostanza, l’imputato avrebbe afferrato la 48enne per il collo, causandole – stando al referto medico – una lesione laterocervicale che fu ritenuta guaribile in tre giorni.

L’avvocato di parte civile che assiste la donna ne ha poi documentati durante il processo altri due. Uno di questi risalirebbe al giugno del 2019 quando, durante una lite, l’uomo oltre a umiliare la donna verbalmente l’avrebbe colpita con uno schiaffo al volto mentre aveva in braccio il figlio.

Nell’agosto del 2021, sempre alla presenza del figlio, avrebbe brandito un coltello durante una lite per futili motivi e minacciato la donna di morte.  “Prima o poi – le avrebbe detto – te la do una coltellata, ti faccio a pezzi, ti metto dentro il congelatore”. Dopo le minacce l’uomo ha colpito la donna con uno schiaffo e in seguito a questo episodio si era reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri.

“La dottoressa è una persona veramente speciale – dice l’avvocato di parte civile Denis Lovison – che con la sua umanità e il suo lavoro cerca di aiutare le persone. A me ha fatto piacere essere riuscito ad aiutare una persona che lavora 12 ore per aiutare gli altri”.

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