Cinque rinvii a giudizio, due patteggiamenti e un prosciolto. È quanto è stato deciso dal gup del Tribunale di Bologna nel processo per la morte di Yaya Yafa, il lavoratore 22enne della Guinea Bissau – residente a Ferrara – che nell’ottobre 2021 morì sul lavoro all’Interporto di Bologna.
Ad essere prosciolto per non aver commesso il fatto in quando non aveva la delega alla sicurezza è David Nothacker, Ceo di Senner Italia, società che affida servizi di trasporto a terzi. Rinviato a giudizio invece l’amministratore delegato della società Andrea Monticelli che era titolare della delega.
Insieme a quest’ultimo rinviati a giudizio anche Antonino Tita, responsabile delle operazioni nel blocco 13.4 di Sda e delegato per la sicurezza sul lavoro, Carlo Ludovici e Cristian Mancini, datore di lavoro e preposto di Dedalog, cooperativa di facchinaggio e logistica e Mirko Melella, legale rappresentante della Transporter Logistic.
Hanno invece patteggiato un anno di reclusione con pena sospesa i due autisti della Transporter Logistic Danilo Giarracca e Cosimo Palombella.
“I famigliari di Yafa – ricorda l’avvocato ferrarese che li assiste Riccardo Caniato – a distanza di 4 anni non hanno ancora ricevuto un solo euro di risarcimento”.
Yafa morì durante il terzo giorno di lavoro schiacciato da un camion rimorchio mentre stava operando all’interno del magazzino del corriere Sda. Il ragazzo, che lavorava come facchino interinale in un magazzino del colosso della logistica Sda, all’interno del polo di Santa Maria in Duno di Bentivoglio, stava caricando un camion rimorchio al magazzino 9, quando due camionisti avevano agganciato il trattore al rimorchio facendolo muovere.
Il 22enne si era quindi sporto fuori dal mezzo con la testa per vedere cosa stesse accadendo, rimanendo così schiacciato tra il rimorchio e il montante della baia di carico. In quei tragici attimi, la vittima aveva riportato lo sfondamento del torace, morendo sul colpo.
Il prossimo 13 aprile si terrà al Tribunale di Bologna la prima udienza dibattimentale.
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