Era stato condannato nel dicembre del 2022 a 7 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della ex compagna. Ora la Corte di appello di Bologna lo ha assolto.
Finisce così l’incubo di Tommaso Roboni, ferrarese di 29 anni. Un incubo iniziato nell’agosto del 2019, quando i carabinieri intervennero a casa del giovane a San Martino per una lite in famiglia e lo arrestarono perché nella dependance dove viveva trovarono ecstasy, hashish e quasi due chili e mezzo di marijuana, oltre a 3.700 euro in contanti.
Subito dopo l’arresto del giovane, l’ex compagna, 50 anni, raccontò ai carabinieri di aver subito vessazioni e violenze per tutto l’anno in cui era durata la loro relazione.
Dopo il ricorso dell’avvocato difensore, Saverio Stano, il 10 gennaio 2025 si è celebrata la prima udienza del processo di secondo grado. Dopo una lunga e dettagliata arringa tenuta dal legale, la Corte aveva deciso di rinviare la decisione al 5 marzo, al fine di richiedere alla Procura della Repubblica di Ferrara il fascicolo delle indagini.
Mercoledì scorso la Corte ha pronunciato la sentenza di assoluzione nei confronti del 29enne che vede così concludersi questa triste e lunghissima vicenda processuale.
“La sentenza di assoluzione riconosce, finalmente – sottolinea l’avvocato Stano -, la verità dei fatti, dai quali, purtroppo, sino a questo momento, era emersa una realtà processuale infedele”.
Il processo d’appello ha dimostrato che tra imputato e presunta ex convivente, “contrariamente a quanto dichiarato dalla presunta persona offesa, non vi era alcuna stabile convivenza”.
“Nonostante si volesse far credere che la donna fosse vittima di violenza psicologica e fisica del ragazzo – prosegue il legale -, di 20 anni più giovane di lei, la Corte d’Appello ha saputo valorizzare quanto già emerso nel processo di primo grado, poi specificato nei motivi d’appello e, cioè, che i due avevano sporadiche frequentazioni (la donna, di origini pugliesi, dichiarava di avere una casa di proprietà ad Ascoli e un’amica a Ferrara) dettate da motivi che non interessano la vicenda, se non per il fatto che, dopo l’arresto del giovane, la donna, probabilmente temendo ripercussioni personali a causa della droga rinvenuta nell’abitazione, utilizzava per giustificare la presenza in quella casa”.
Sarebbe nata così una narrazione di soprusi fisici e psicologici, all’interno dei quali il ragazzo viene dipinto come uno spietato aguzzino.
“Fortunatamente, però – aggiunge l’avvocato -, la donna ignorava che l’indagato avesse conservato delle prove, provenienti direttamente dalla presunta persona offesa, che descrivevano una situazione diametralmente opposta, secondo la quale era il ragazzo a non riuscire ad evitare che la donna facesse ritorno presso la propria abitazione”.
Stano, all’indomani della sentenza ha specificato che la decisione tiene correttamente conto di due importanti elementi, già sottolineati ampiamente pure nel primo grado di giudizio.
Vale a dire che tra i due “non vi fosse mai stata una stabile convivenza, tale per cui non era configurabile il reato di maltrattamenti in famiglia (reato per il quale Roboni è stato assolto perché i fatto non sussiste)”.
Quanto alla presunta violenza sessuale, “tenuto anche conto delle tante contraddizioni nelle quali la presunta persona offesa era caduta, non è stata presa in considerazione, poiché, elemento fondamentale, sul punto, nessuna querela è mai stata sporta dalla donna, per cui nessuna volontà di richiedere la punizione del ragazzo c’è mai stata da parte della presunta vittima, così come, peraltro, era emerso già dal dibattimento del primo grado, a seguito delle dichiarazioni della parte civile e di una sua presunta testimone”.
Le motivazioni sono attese tra 90 giorni.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com