Caso Cidas. Lodi ricorre in Appello
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
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Intervento di Ilaria Baraldi, Portavoce della Conferenza Donne democratiche di Ferrara. "Andare a votare e votare 'si' ai 5 referendum un primo indispensabile passo per costruire un modello di società più giusto e equo"
Il Pd ha "appreso con stupore e rammarico che la Giunta, su indicazione della Commissione Toponomastica, ha disatteso quell’impegno avvallando la proposta di intitolare alla sola memoria dell’on. Preti lo spazio pubblico dell’ex autostazione, in via Rampari di San Paolo"
L’elemento storico e politico che distingue la violenza nazifascista dagli episodi violenti è l’imputabilità dei primi a una volontà diretta dei vertici nazifascisti di insanguinare, prima negli anni del regime e poi nella lenta ritirata, il nostro paese
Martedì pomeriggio i militanti di Gioventù Nazionale Ferrara si sono riuniti per rendere omaggio a Sergio Ramelli, giovane studente milanese brutalmente assassinato cinquant’anni fa
Mancano di uno sguardo rivolto al futuro le linee programmatiche del sindaco Alan Fabbri secondo le opposizioni. Sceglie una metafora ficcante il consigliere del Partito Democratico Enrico Segala che le definisce “un camminare guardandosi la punta dei piedi”, mentre preferirebbe che lo sguardo fosse puntato dritto verso l’orizzonte. Le risposte che il documento propone rispetto a sicurezza, economia, migrazione, demografia sono, per le opposizioni, “vaghe, non entrano nel merito e non entrano nello specifico delle proposte”.
Il capogruppo dem Massimo Buriani lamenta l’incapacità delle linee programmatiche di avere una visione che guardi alle crisi aziendali come quella di Berco, del petrolchimico e Vm. Lo stesso vale per la dinamica demografia, “una fondamentale priorità strategica di cui non ho trovato tracce”. Una priorità nel medio termine che non può esaurirsi attraverso gli incentivi per le famiglie e le nuove nascite che non potranno entrare in età lavorativa prima di vent’anni.
Servirebbe dunque, nella visione del Pd, allargare la popolazione anche attraverso politiche inclusive o attrattive. “Siamo pieni di irregolari per problemi burocratici” dice Segala. Persone che dunque non possono lavorare regolarmente oltre a non avere diritto a un medico di base o ad alloggi sociali. Accanto a loro la mancanza di attrattività lavorativa con gli studenti che si laureano in città per poi trovare lavoro in altri lidi.
Le linee sono, interviene Matteo Prodo (Pd), “piene zeppe di desiderata, senza riferimenti alle risorse necessarie”. Insomma, il dem nota una “mancanza di concretezza del piano”. Così rispetto al lavoro si parla di nuove opportunità senza però specificare come queste vengono create. “Si parla – prosegue – di digitalizzazione senza accennare alcun supporto per la transizione”. Mancherebbero poi prese di posizione sul petrolchimico e “dobbiamo confrontarci con una realtà tutt’altro che sicura”. “Mancano totalmente – aggiunge – politiche di prevenzione, inclusione, rigenerazione e recupero della città”.
“La visione di città che io rappresento – dice invece Anna Zonari (La Comune di Ferrara) – non è quella di una vetrina scintillante ma quella di una casa accogliente per tutte e per tutti. Una città che non abbia paura delle differenze e le consideri un motivo di arricchimento”.
L’ex candidata sindaca nota come alle esplicite menzioni a disabilità e anziani non sia affianchi la visione di una città più multiculturale, alle coppie separate o alle famiglie monogenitoriali. “Il documento – dice – non menziona mai persone con altri orientamenti sessuali” e così, “quello che non viene menzionato e non esiste sulla carta diventa invisibile”. Mancano politiche per l’inclusione e la parola “extracomunitari è usata solo in riferimento all’illegalità”, una visione “grave e semplificata” che indice a “pregiudizi, stereotipi e paure”. Sulla sicurezza “manca completamente un approccio che possa andare oltre a controllo e repressione mentre si è molto generici sulla qualità ambientale dove “mancano chiare strategie misurabili”.
Marzia Marchi (M5S) nota come, stando al documento, “Ferrara avrebbe iniziato a volare dall’inizio della sorsa consiliatura” mentre “non compaiono progettualità”. Per ora solo “600mila euro al Palio” e “700mila euro in non meglio precisati servizi per la comunicazione” mentre “arrivano a frotte solo nuovi impianti a biometano”.
Per la maggioranza interviene invece Brando Sarto della Civica Fabbri sostenendo che “dire che questa amministrazione non stia facendo abbastanza per l’economia locale mi pare assurdo”. “La maggior parte di noi – dice – può riconoscere che cinque anni fa questa città stava andando a picco e per fortuna questa amministrazione ha saputo migliorarla, a cercare di renderla più vivibile e più viva”.
Fabio Anselmo interviene verso la fine della seduta. “Io apprezzo queste linee di mandato – dice ironicamente – vedo più lavoro, più sviluppo, stop all’immobilismo, non indietreggeremo di un solo passo”. “Sembra di vedere una serie che è comparsa su Sky poco tempo fa, è un linguaggio netto, quasi bellico”. L’avvocato nota le criticità commerciali, economiche e demografiche ma si concentra su un aspetto che gli sta particolarmente a cuore: “La mafia”. “Ferrara – dice – è una città di mafia e non lo dice l’avvocato Anselmo, Ferrara ha delle condizioni economiche e sociali che favoriscono l’infiltrazione mafiosa, sono parole che usa la Direzione investigativa antimafia”. “Il problema di sicurezza è quello”, aggiunge.
Tornato in un’aula abbandonata dalle opposizioni risponde rapidamente il sindaco parlando di una discussione “particolare”. “È normale – dice – che le linee di mandato siano lo specchio del programma e di quello che è la campagna elettorale”. Ricorda l’importanza del petrolchimico: “Oggi il petrolchimico c’è, abbiamo lavorato molto e steso un protocollo d’intesa con tutti gli enti preposti”.
“Al consigliere Fabio Anselmo – dice il sindaco – dico che l’attenzione sulle mafie c’è per quello che è la nostra competenza”. A Fabbri “sembra strano” che l’appunto sulle mafie arrivi dal “leader che sei mesi fa era candidato sindaco per il centro sinistra” e quindi “sostenuto da tutte quelle forze che negavano la presenza della mafia prevalente in questa città, la mafia nigeriana”.
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