Argenta
2 Febbraio 2025
“Il piccante di Argenta” produce diverse varietà di peperoncino. Un’azienda giovane e in crescita che mostra i diversi modi di fare agricoltura

Il peperoncino “Made in Ferrara” si coltiva ad Argenta

di Redazione | 3 min

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Argenta. Accanto alle colture tradizionali del territorio sono sempre di più le realtà agricole che diversificano i piani colturali o scelgono di coltivare un prodotto “di nicchia” ma molto promettente. Tra queste c’è il “Piccante di Argenta” una piccola azienda associata a Cia-Agricoltori Italiani Ferrara e condotta da due giovani, Alessandro Montanari e Lisa Manzoli che nel 2017 hanno deciso di coltivare il peperoncino nell’Argentano.

Un progetto che pian piano è cresciuto, tanto che da qualche anno l’azienda è diventata una realtà imprenditoriale più strutturata, che produce oltre trenta varietà di peperoncino, venduto sia fresco che trasformato e abbinato in maniera originale, come spiega Alessandro Montanari: “L’idea di coltivare peperoncino ad Argenta nasce innanzitutto da una passione per il prodotto e per la sua versatilità. Nel 2017 abbiamo iniziato con un vero e proprio “test” su mille metri di terreno, mettendo a dimora alcune piante e poi corso degli anni, vedendo che i risultati erano soddisfacenti, abbiamo aumentato la superficie e il numero di piante che negli ultimi due anni sono arrivate a 1200 su circa un ettaro di superficie. Uno spazio che abbiamo diviso in tre parti e utilizziamo a rotazione, mettendo il resto a riposo con piante da sovescio. In questo modo coltiviamo il peperoncino in terreni che hanno riposato per due anni e rispettiamo, dunque, le regole del biologico, visto che il nostro obiettivo è proprio quello di completare al più presto l’iter per ottenere la certificazione. Per la produzione utilizziamo la nostra semente che sarà anch’essa certificata, innanzitutto perché è difficile da reperire e poi perché vogliamo creare una nostra piccola filiera controllata e di qualità. Per la coltivazione del peperoncino utilizziamo prima un impianto controllato per far crescere le piante che a maggio vengono messe a dimora in pieno campo. I primi peperoncini si raccolgono tra la prima e seconda metà di agosto e continuiamo fino a fine novembre, finché le temperature lo consentono, visto che la radice sotto i dieci gradi tendenzialmente muore”.

“Per quello che riguarda la tipologia di prodotti che proponiamo – continua Alessandro – si va dal peperoncino fresco a due principali preparazioni: i triti sott’olio e il peperoncino essiccato a basse temperature che facciamo realizzare da alcuni laboratori esterni. Queste sono le linee “continuative” ma amiamo anche sperimentare nuovi prodotti, anche in collaborazione con realtà diverse dalla nostra, come il gianduia al peperoncino che abbiamo realizzato con un’azienda che produce nocciole nel Monferrato, ma anche confetture o ricette particolari ideate per eventi o matrimoni. Il nostro obiettivo è crescere e aprire un vero e proprio e-commerce da associare alla vendita diretta nei mercati, che è attualmente il nostro principale canale di distribuzione, e ai social media dove stiamo creando una rete interessante di persone interessate al prodotto, che ne comprendono le diverse sfumature. Per noi questo è un messaggio importantissimo da veicolare, perché è vero che il peperoncino per natura è piccante, ma esistono molti livelli di “piccantezza”, soprattutto legati alle lavorazioni e agli abbinamenti. Crediamo che questa serie di aromi e profumi che fanno parte del prodotto lo rendano davvero speciale, unico e sicuramente appetibile per un mercato di persone che è alla ricerca di sapori nuovi e inaspettati”.

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