Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
Una discussione stimolante e necessaria. Sono diversi i consiglieri comunali e assessori a esprimersi con parole che potrebbero così riassumersi tanto che la mozione promossa da Marzia Marchi (M5S) e da tutti i gruppi di opposizione sull’uso del linguaggio istituzionale durante le sedute del Consiglio e delle Commissioni passa con 12 voti favorevoli, 8 contrari e 8 astenuti. Tutte le opposizioni votano favorevolmente mentre la maggioranza si divide con la Civica Fabbri che vota contro mentre gli altri gruppi si astengono.
Oltre a chiedere il rispetto della norma regionale la mozione impegna il Consiglio a giudicare “del tutto inadeguato il linguaggio utilizzato per esprimere dissenso relativamente alle posizioni politiche espresse dalla consigliera Marchi, in occasione della seduta consiliare del 2 dicembre 2024, e impegna ogni suo membro a: attenersi a valutazioni di carattere tecnico e politico evitando considerazioni attinenti alle caratteristiche della persona, in special modo qualora la stessa sia di sesso femminile; adottare un linguaggio non discriminante, rispettoso dell’identità di genere, identificando sia il soggetto femminile che il maschile in atti amministrativi e corrispondenza, denominazioni di incarichi, funzioni politiche ed amministrative”.
Un modo “per dare a questa consigliatura la possibilità di voltare pagina” dice la consigliera promotrice Marzia Marchi mentre presenta il documento modificato rispetto alla prima stesura. Sono stati infatti eliminati e riferimenti specifici alle figure che hanno pronunciato le frasi incriminate durante la seduta del 2 dicembre scorso. Una seduta presa a riferimento nonostante i casi possano estendersi anche ad altre situazioni istituzionali.
Non è stata invece approvata la risoluzione alla mozione promossa dal consigliere Francesco Rendine, capogruppo della Civica Fabbri, con la quale veniva proposto di togliere i riferimenti proprio alla seduta del 2 dicembre nei quali era coinvolto. Nella mozione viene infatti citata una frase da lui pronunciata: “Mi dispiace che la consigliera pentastellata, la Marzia, si sia adirata, anche se devo dire che è particolarmente eccitante quando si arrabbia”.
Rendine sostiene che “nelle parole pronunciate non c’era nulla di sessista”. Un tentativo “di scaricare una responsabilità che c’è tutta” secondo Sara Conforti (Pd) che, ricordando le parole dello stesso Rendine durante la prima seduta del Consiglio Comunale a Wunderkammer, nota come non sia “la prima volta che assistiamo ad episodi che mancano di rispetto al nostro ruolo istituzionale”.
Nelle file della maggioranza si esprime anche Camilla Mondini (Fd’I) sottolineando l’importanza di trovare unanimità in “un accordo per condannare la violenza di genere” mentre Anna Zonari (La Comune di Ferrara) sottolinea come quella di ieri avrebbe potuto essere “un’occasione per fare una riflessione sulla politica che spesso usa linguaggi e modalità che tendono a infierire e prevalicare”.
Anche il vicesindaco Alessandro Balboni sceglie di intervenire, anche lui era preso in causa (come il suo collega di giunta Gulinelli), notando come il dibattito abbia fatto “emergere alcune riflessioni e qualche ipocrisia”. Balboni ricorda episodi molto duri che lo hanno riguardato quando durante l’ultima consigliatura con Tiaziano Tagliani sedeva tra i banchi dell’opposizione e ha assistito a “dibattiti feroci”. Scambi di vedute “molto forti nei contenuti e nel linguaggio” mentre “in diverse occasioni siamo stati apostrofati con parole pensati, legittime perché fanno parte del dibattito politico”. Qui, secondo il vicesindaco, risiederebbe l’ipocrisia mentre ritiene la seduta “meritevole” per aver posto “accento sui temi importanti”.
Il vicesindaco chiama in causa anche la manifestazione durante la campagna elettorale promossa dall’allora candidato sindaco Fabio Anselmo in piazza Cortevecchia. Una manifestazione con la quale volevano denunciare la comunicazione istituzionale dell’evento che in campagna elettorale non si sarebbe potuta fare. “Mai mi sarei aspettato a Ferrara – dice Balboni – tanta violenza e tanta rabbia”.
Anselmo rivendica invece l’iniziativa “perché io non ho sentito nessun insulto, solo una protesta”. Mentre dice di non aver “percepito solidarietà nei confronti della senatrice Ilaria Cucchi mentre veniva appellata a putt… durante una telefonata, io non dico chi sia stato però comunque c’era un assessore presente il quale non ha detto nulla”. “La senatrice Cucchi – aggiunge – ha incassato la solidarietà di tutta questa parte del Consiglio ma nessuna parola da parte vostra”.
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