Sono stato sabato alla manifestazione, alla festa, per l’inaugurazione della sede di Forza Nuova. Tutto si è svolto in maniera pacifica. C’erano forse più agenti delle forze dell’ordine che partecipanti. Ma entrare in quelle sale di viale Boldrini, vedere il cameo del Duce sopra la porta, i gingilli e souvenir di richiamo al Ventennio metteva angoscia. Angoscia dettata non da un senso di insicurezza, ma da profonda tristezza.
A Ferrara da sabato 5 ottobre c’è una sede ufficiale di Forza Nuova. Ed è la prima in Emilia-Romagna. Perché proprio a Ferrara? A Carpi, ad esempio, spiegava uno dei militanti, “i compagni ci hanno rotto i maroni”. Qui evidentemente non hanno trovato ostacoli insormontabili.
E c’è un motivo ulteriore. Lo afferma chiaramente il coordinatore regionale di FN: nella città estense il partito di estrema destra che si richiama al fascismo ha avuto “un aumento esponenziale di simpatizzanti e tesserati”.
Le ragioni di questo salto all’indietro lungo cento anni sono sicuramente molteplici e non si deve correre il rischio di banalizzare restringendo il campo eziologico a una semplice chiave locale. Ma, nel mio piccolo, l’esperienza professionale vissuta negli ultimi anni mi ha portato a notare tanti segnali che credo siano stati sottovalutati.
Bastino alcuni esempi.
Pretendere di avere il controllo politico preventivo sui libri che i cittadini devono leggere è terreno fertile per un ritorno a un magma oscurantista.
Marciare con le camicie nere a Predappio e non stigmatizzare il collega di schieramento che lo fa è terreno fertile.
Chiedere di censire chi cambia sesso o ha abortito è terreno fertile.
Mostrare una maglietta con la scritta “+ rum – rom” è terreno fertile. Lo è altrettanto insultare una giornalista per strada, prova ne è il fatto che gli astanti approvavano e applaudivano.
Definire degli esseri umani, anche se criminali, tumori da estirpare è terreno fertile.
Paragonare le donne palestinesi a nutrie è terreno fertile. Non dissociarsi è altrettanto pericoloso.
Mi fermo qui per esigenze di sintesi. Uno dei risultati di questa semina è che a Ferrara il centro sociale La Resistenza non ha più una sede e Forza Nuova ne apre una.
Queste parole non vogliono essere di critica verso nessuno. Solo una richiesta di attenzione rivolta alle istituzioni che devono preservare lo sviluppo democratico di una società: vigilate sui semi che vengono sparsi su questa città.
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