Politica
22 Settembre 2024
Intervento di Sinistra Italiana sull'area cortiliva tra corso Isonzo, corso Piave, via Fiume e via Cassoli. "Un giardino destinato a venire a mancare per lasciare spazio a posti auto"

Condominio Garibaldi. “La responsabilità di ciò che sta accadendo è di Comune e Acer”

di Redazione | 3 min

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Si è da poco conclusa l’ultima edizione di “Interno Verde”, la bella rassegna dei giardini ferraresi che coinvolge ogni anno migliaia di persone, e già un giardino è destinato a venire a mancare. È iniziato infatti l’abbattimento degli alberi e degli arbusti all’interno dell’area condominiale compresa tra gli edifici che si affacciano su corso Isonzo, via Cassoli, via Fiume e corso Piave, per lasciare spazio a posti auto, in parte per residenti, in parte da mettere sul mercato. Si tratta di una storia triste e al tempo stesso emblematica.

La proprietà dell’area, circa mille m2, era di Acer (l’azienda per la casa dell’Emilia Romagna), “ente pubblico economico dotato di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile”. I soci sono i Comuni della provincia e la Provincia stessa, che nominano Presidente e Consiglio di amministrazione. Acer gestisce per conto dei Comuni il patrimonio Erp (le case popolari).

L’area è stata pubblica per quasi un secolo (l’edificazione del complesso è iniziata nel 1926, coerente con la progettazione del quartiere Giardino in cui questo è inserito) ed in questo periodo è diventata, ed è stata, quello che era fino ad oggi (e che purtroppo non sarà più): un giardino ad uso collettivo da parte dei residenti, un polmone verde che negli anni ha mitigato la temperatura ed ha purificato l’aria, ben al di là del perimetro dell’isolato. Intere generazioni hanno giocato, si sono riposate e ritemprate, hanno provveduto alla manutenzione, in un luogo che ha favorito la socialità e ha facilitato la convivenza degli appartenenti a tutte le fasce di età. Una condizione che molte amministrazioni nel mondo stanno progettando e cercando di realizzare.

Questo a Ferrara era una realtà che ha cessato di esistere quando Acer ha preso la dissennata decisione di cedere l’area, un pezzo alla volta.

Ora in quello che era uno spazio collettivo insistono diverse proprietà private, solo in parte di residenti. L’ultima cessione, in ordine di tempo, è a beneficio infatti di un imprenditore che intende affittare e vendere posti auto, realizzati al posto del giardino, eliminando gli elementi vegetali (alberi e arbusti) che limitano il nuovo utilizzo. L’area verde sarà quindi trasformata in un grande parcheggio. Niente più bambini che giocano o anziani che prendo il fresco nelle estati sempre più calde. Finita la possibilità di aprire le finestre su un’oasi di fresco e di aria buona in una delle zone più inquinate della città.

Qualcuno dice che la colpa è dei condomini che non hanno acquistato la porzione di loro competenza e difende il diritto di chi ha acquistato di utilizzare la sua proprietà come meglio crede. Noi riteniamo che la responsabilità di ciò che sta accadendo, la distruzione di un’area verde, la tensione che si è creata tra i residenti, sia tutta della parte pubblica (in questo caso Acer e Comune di ferrara), che ha abdicato al suo ruolo di difesa dei beni comuni e dell’interesse collettivo, che non possono essere in balia delle decisioni, sia pur legittime, dei privati.

Bene ha fatto quindi Anna Zonari, consigliera de La Comune di Ferrara, a sollevare la questione con un’interrogazione al Sindaco che, per altro, non ha ancora ottenuto risposta.

Per quanto ci riguarda continueremo a sostenere i cittadini, riuniti nel comitato “Per un giardino verde”, nel tentativo di salvare ciò che rimane del parco.

Sinistra Italiana Ferrara

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