“Finalmente – esulta Francesca Savini, assessore Pnrr, Servizi Informativi, Servizi Demografici, Affari Legali e Cooperazione Internazionale – dopo tanti mesi di infuocate polemiche, sulla vicenda di via Favero è stato raggiunto un primo fondamentale risultato: il giudice ha riconosciuto la fondatezza delle richieste dei cittadini residenti in zona tesa ad ottenere, per intanto, la sospensione del cantiere in atto”.
E’ arrivata infatti l’immediata sospensione dei lavori in atto da parte del Tribunale. Nell’atto del giudice è stata fissata anche l’udienza a metà luglio, presso il tribunale di Ferrara.
Il giudice civile Costanza Perri, nel procedimento cautelare promosso con ricorso (ex art 1171 c.c. e 688 c.p.c.) dai cittadini residenti nei pressi dell’area coinvolta nei confronti de La nuova residenza srl, ha infatti ritenuto legittimo il ricorso. Ha ordinato alla società l’immediata sospensione dei lavori di costruzione del nuovo fabbricato residenziale sito in via Favero/via Serao. Ha fissato inoltre l’udienza il prossimo 17 luglio, alle 9, per decidere sulla conferma, revoca o modifica del provvedimento di sospensione dei lavori.
Si tratta di un risultato sperato da parte dell’Amministrazione comunale che, sin dalla consiliatura precedente (2019-24), per proseguire ora dall’amministrazione attuale (con un primo atto nella prima seduta di Giunta, martedì scorso, vertente proprio l’area verde di via Favero), ha sempre sottolineato l’interesse pubblico presente e rilevante sulla vicenda. Di martedì scorso anche l’adesione del Comune alla procedura di mediazione richiesta dai residenti della zona di via Favero, determinata sempre dalla particolare rilevanza degli interessi pubblici coinvolti. L’incontro è previsto il prossimo 8 luglio presso il Servizio di conciliazione della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna.
“A mio avviso, in qualità di ex presidente della Commissione d’indagine sulla vicenda – aggiunge Francesca Savini – si tratta di un passo importante verso il definitivo riconoscimento dell’interesse pubblico alla ricostituzione di quell’area verde incredibilmente cancellata dalla immotivata delibera del consiglio comunale del 2013. Mi auguro che il Giudice possa fare piena luce su questa tormentata vicenda che ha occupato i lavori della Commissione per tanti mesi nonostante gli innumerevoli ostacoli frapposti non solo dalla proprietà dell’area, ma anche dall’opposizione politca, responsabile direttamente della trasformazione d’uso di quella stessa area. Mi auguro che alla fine vengano recepite le conclusioni della Commissione d’indagine, che sostanzialmente rivendicavano il diritto del Comune di acquisire il possesso dell’area già promesso con atti registrati e trascritti dalla proprietà privata”.
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